Savona. “Un piccolo passo avanti per il trasporto pubblico che con la gara, già avviata dalla Provincia, rischierebbe di passare nelle mani dei privati”. Così Fabrizio Ferraro, segretario Provinciale Rifondazione Comunista, e Marco Ravera, consigliere comunale Rete a Sinistra – Savona che vorrei commentano l’esito della presentazione della mozione presentata nel Consiglio comunale savonese da Rete a Sinistra, Noi per Savona e Movimento 5 Stelle che, seppure emendata dalla maggioranza, ha registrato un consenso unanime dell’assemblea, impegnando il Comune di Savona, secondo socio di TPL, a valutare seriamente con gli altri enti il mantenimento del sistema di trasporto della provincia nella mani del pubblico attraverso una gestione definita “in house”.
“Rifondazione Comunista è sempre stata contraria all’affidamento ai privati del trasporto pubblico, in quanto esso è un settore strategico per il Paese e tutti i cittadini devono essere in grado di usufruire di un servizio a basso costo. L’avvento dei privati introdurrebbe la ricerca del profitto, aumentando i prezzi, danneggiando pesantemente le linee considerate poco redditizie e mettendo in dubbio nei prossimi anni la qualità stessa del servizio e la tutela dei lavoratori. Lo hanno ripetuto spesso anche i sindacati, ed è semplicemente la verità: non si tratta di una posizione ideologica, bensì di una presa di posizione che si schiera dalla parte dei cittadini e di coloro che lavorano nell’azienda pubblica” dicono Ravera e Ferraro.
“Le politiche governative di stampo neoliberista nell’ultimo decennio hanno distrutto i servizi per le persone e diffuso la povertà. Tpl è un’azienda sana che negli anni ha pagato i tagli degli enti locali, a cominciare dai due principali azionisti, la Provincia e il Comune di Savona, con quest’ultimo che appena sei mesi fa aveva votato una mozione di Rete a Sinistra che richiedeva il rafforzamento dell’azienda in vista della gara di affidamento del servizio con apertura ai privati. Il fatto che nella Genova di Bucci e nella Regione Abruzzo a guida PD si sia deciso di utilizzare per i trasporti una gestione ‘in house’, apre una prospettiva diversa anche per TPL, che può evitare la gara per l’affidamento del sistema nel 2018” proseguono i due esponenti di Rifondazione Comunista.
“Certo, il testo originale prevedeva una risoluzione più netta a favore della gestione pubblica, suscitando la reazione stizzita del gruppo PD, ma accogliamo ugualmente con soddisfazione la scelta del Consiglio comunale” concludono Ravera e Ferraro.