Odissea

“Io e le mie 48 ore in carcere per un’accusa infondata”: il racconto shock di un 26enne di Albenga

La vicenda è costata al ragazzo due notti di carcere e ora, dopo il rilascio, è arrivato il suo sfogo via Facebook

controlli carabinieri savona notte

Alassio. “Si è trattato di una vicenda assurda, che mi ha visto involontario protagonista e, nonostante il mio legale abbia già rilasciato chiare dichiarazioni circa la totale falsità delle accuse rivoltemi, sono costretto a pubblicare questo post per mettere a tacere le assurde dicerie e le infide voci che si sono susseguite in queste ore”. Inizia così lo sfogo, tradotto in un post sulla sua pagina Facebook, di S.E., ventiseienne residente a Campochiesa d’Albenga, che nelle ultime ore si è trovato al centro di un vero e proprio ciclone, che lo ha anche portato a trascorrere due notti nel carcere di Sanremo.

Tutto è nato dalla denuncia formulata ai carabinieri da una diciannovenne alassina, che ha accusato il giovane operaio di tentata violenza sessuale. Un racconto dettagliato quello fornito dalla giovane ai militari, accompagnato da graffi e lividi sul corpo riconducibili proprio ad atti violenti e da un referto dell’ospedale Santa Maria di Misericordia, dove la giovane si sarebbe recata poco dopo l’accaduto. Per questi motivi, nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, i carabinieri, mandato di arresto alla mano, sono andati a prelevare S.E. nella sua abitazione e lo hanno condotto nel carcere di Sanremo, dove ha trascorso due notti. Alla fine, però, anche a seguito di numerose testimonianze in favore del ventiseienne, il giovane è stato scarcerato e ha affidato a Facebook il suo sfogo sulla vicenda.

“Chi mi conosce bene – prosegue S.E. nel suo post – sa quanto non mi piaccia Facebook e il suo modo di digitalizzare la realtà, ma a questo punto mi trovo costretto ad usare tutto ciò che è in mio potere per difendere me stesso, la mia famiglia, i miei amici e far conoscere a tutti la verità, come d’altronde ho già fatto davanti al Pubblico Ministero e ai carabinieri. L’incubo è iniziato mercoledì notte, quando sono stato portato via da casa mia dai carabinieri con l’accusa di aver aggredito in modo animalesco, ad Alassio, una ragazza di 19 anni che non sapevo neanche che faccia avesse né dove abitasse, capendo poco dopo che si trattava di una ragazza che aveva provato a contattarmi con molta insistenza su Instagram qualche giorno prima, senza tra l’altro ottenere nessun riscontro da parte mia, stante il mio totale disinteresse nei suoi confronti”.

“Nonostante quella sera fossi stato in compagnia di tre amici in un noto locale di Ceriale per tutta la sera, sono bastate le sua accuse infondate per farmi passare una notte in caserma e le 35 ore successive nella sezione protetta del carcere di Sanremo. Successivamente sono venuto a sapere che questa ragazza raccontava in giro di essere la mia fidanzata e che la domenica prima, mentre ero con nove amici a girare sui go-kart a Genova, l’avrei aggredita a casa mia per questioni sentimentali”.

“Le accuse nei miei confronti erano molto gravi ma talmente assurde e prive di ogni fondamento che sono bastate 48 ore per rimettermi in libertà, con tanto di scuse da parte dei carabinieri, che hanno fatto semplicemente il loro lavoro”.

“Chiedo personalmente di condividere questo post con più persone possibili per evitare ulteriori incomprensioni e stravolgimenti vari della vicenda. Essere accusato da una persona con la quale non si è mai avuto un contatto né diretto né indiretto e che non conosci assolutamente è un fatto gravissimo. D’ora in avanti non esiterò a procedere legalmente contro chiunque provi a sostenere il contrario di quanto ho ribadito”, ha concluso il ventiseienne.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.