Attacco

Alassio, Casella all’attacco: “Il progetto relativo alla nuova scuola presenta troppe criticità: bisogna rimediare”

Tra i principali problemi: "La posizione del nuovo istituto, la mancanza di spazi e la scarsa attenzione verso i ragazzi con disabilità"

Alassio Jan Casella
Foto d'archivio

Alassio. Il progetto di realizzazione della nuova scuola alassina, presentata mesi fa come una nuova struttura antisismica e all’avanguardia e in origine destinata alle scuole medie, incontra il parere sfavorevole del giovane politico Jan Casella che, dopo un confronto con il dirigente scolastico Sabina Poggio, gli insegnanti e alcune famiglie degli alunni, ha deciso di enunciare le problematiche insite all’interno del progetto.

“Le prime perplessità, – ha spiegato Casella, – sorgono per la volontà di creare un nuovo plesso, invece di proseguire con i lavori di restauro e ammodernamento che proprio questa amministrazione aveva avviato, anche se potrebbe essere necessario affrontare qualche criticità legata allo spostamento dei ragazzi per il periodo di durata dei lavori stessi”.

La scuola dovrebbe sorgere a Loreto. “Una scelta infelice”, secondo Casella, che ha aggiunto: “La zona su cui si prospetta una nuova cementificazione prevede la distruzione del campo di calcio lì esistente, realizzato dallo stesso gruppo politico-amministrativo che oggi ne sancisce la rimozione a dimostrare quanta poca programmazione e lungimiranza abbia caratterizzato le amministrazioni degli ultimi 25 anni. È poi evidente il grossolano errore di metodo nell’approccio a quest’opera. Soprattutto a seguito delle dimissioni del vicesindaco Zioni, il coinvolgimento della dirigenza scolastica per ottenerne la fattiva collaborazione è stato pressoché nullo”.

“Chiunque converrà poi come sia del tutto controproducente progettare e realizzare un’opera così importante per il futuro della città e dei nostri giovani senza nemmeno ascoltare i consigli di chi dovrà operare nel nuovo plesso e che, lavorando nel settore e conoscendo la specifica realtà locale della scuola, poteva evitare di incorrere in grossolani errori tecnici e suggerire soluzioni coerenti con la didattica in essere nella nostra città”.

Tra le principali criticità, secondo il giovane politico alassino, la posizione del nuovo istituto (troppo vicino a un rio), la mancanza di spazi adatti per garantire una didattica di alto livello e le maggiori difficoltà che i ragazzi disabili incontreranno nella nuova scuola, ma non solo.

“La zona prescelta,- ha proseguito Casella, – è interessata da due rii, e la nuova costruzione, a quanto pare, non rispetterebbe le distanze di legge da uno di essi. Emerge scarsa attenzione verso i ragazzi con disabilità motorie che nella nuova scuola incontreranno maggiori difficoltà non essendo previste specifiche rampe d’accesso e, in caso di emergenza che impedisse l’utilizzo degli ascensori, sarebbero costretti a percorrere un lungo tratto del percorso pedonale sovrastante la scuola per passare dal plesso a due piani a quello a un piano”.

“La pianta irregolare di alcuni locali potrebbe impedire un pieno e corretto utilizzo degli spazi, mentre addirittura alcune superfici vengono drasticamente ridotte rispetto a quelle oggi usufruite in via Gastaldi. Parlo della palestra che, oltre ad essere raggiungibile solo dall’esterno, scenderebbe dagli attuali 280 metri quadrati a 198, non rispettando così nemmeno il minimo di legge di 200 metri quadri. Parlo di u’ infermeria dalle dimensioni ridicole. Parlo dell’aula di musica di una scuola media a indirizzo musicale: l’impegno dei ragazzi e dei docenti che formano la Alassio orchestra e che già oggi patiscono la carenza di spazi adeguati sarà sacrificato e ridicolizzato in 40 metri quadrati. Si potrebbe continuare con i corridoi interni, che in via Gastaldi sono di 4 metri e nel nuovo plesso scenderebbero al minimo previsto, ossia a 2 metri e mezzo: una perdita di spazio che interessa anche l’atrio sottodimensionato e la sparizione del campetto sportivo esterno. La stessa mensa, che oggi obbliga a due turni di refezione, è così piccola che i turni diventeranno tre. Non è stato previsto uno spazio per un auditorium/aula magna degno di questo nome in cui svolgere i saggi scolastici e gli incontri di formazione degli alunni e quelli con le famiglie”.

“Se passiamo agli spazi didattici veri e propri, cioè le aule, troviamo l’identica trascuratezza: oltre a non aver tenuto in nessun conto l’esigenza di avere pareti flessibili in grado di soddisfare le differenti necessità dell’utenza scolastica, come era stato prospettato dalla dirigenza che vorrebbe operare in una struttura al passo coi tempi, i locali in cui saranno ospitati gli alunni non rispetteranno i limiti di legge. Il Decreto Gelmini prevede che le aule siano dimensionate per ospitare 28 alunni, anche a fronte di classi che oggi risultano composte da 30 ragazzi e più. Nella nuova scuola si scende al di sotto del già insufficiente limite Gelmini, con una capacità massima di 26 ragazzi per aula”.

“Tra le altre problematiche che sarebbero da sottolineare la più evidente è rappresentata dal fatto che, al contrario di quanto richiesto dalla dirigenza, si prevede una commistione di diversi ordini di scuola. Se proprio si vuole costruire un nuovo plesso, occorrerebbe insediarvi solo le medie mantenendo come si sperava all’inizio della progettazione, il plesso di via Gastaldi che potrebbe essere sede di tutte le scuole dell’infanzia, comprese quelle di Via Neghelli ed escluse quelle delle frazioni. In questo modo il nuovo plesso avrebbe gli spazi sufficienti per garantire una didattica di alto livello per le scuole medie, in Via Neghelli l’intero edificio potrebbe essere destinato alle elementari, in via Gastaldi si potrebbero ricavare spazi utili alla comunitá”.

“Si sta giocando una partita importantissima per il futuro della nostra città, con tempi strettissimi e ci troviamo costretti tra due scenari pessimi. Se i tempi fossero rispettati e l’attuale progetto venisse confermato, ci troveremmo con una scuola assai peggiore dell’odierna, fatto che complicherebbe la didattica invece di migliorarla. Se invece l’operazione non andasse in porto, si giungerebbe ad una gravissima esposizione economica del nostro comune”.

“L’amministrazione Canepa anziché perseverare nei propri errori dovrebbe porvi rimedio al più presto e con la massima serietà, cercando di far proprie le osservazioni formulate dai dirigenti scolastici, per evitare che la nuova scuola peggiori l’offerta formativa alassina invece che migliorarla”, ha concluso Casella.

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