Nuovi metodi di cura

Verdi: “Ritardi incomprensibili nella lotta al punteruolo rosso, la Riviera delle Palme rischia di scomparire”

Castellazzi: "I Comuni non possono affrontare il problema ognuno per proprio conto, è necessario un coordinamento regionale"

palma malata punteruolo rosso

Provincia. “Alcuni anni fa i Verdi segnalarono l’urgenza di intervenire tempestivamente per attuare una lotta efficace in grado di bloccare l’azione distruttiva del punteruolo rosso. Il paesaggio costiero ligure vanta ancora un patrimonio di decine di migliaia di palme, già descritte agli inizi del 1800 in tutte le loro varietà dall’agronomo finalese Giorgio Gallesio nella famosa ‘Pomona Italiana’. Ma questo ricchissimo patrimonio ‘verde’ è rimasto sotto attacco e solo alcune amministrazioni si sono attivate seriamente per arginare questa moria di palme: in generale si sono registrati gravi ritardi e la ‘Riviera delle Palme’ corre il serio rischio di diventare tra pochi anni un ricordo”.

A lanciare l’allarme è Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi del ponente savonese. “Data la velocità riproduttiva di questo punteruolo – prosegue – era necessario un coordinamento più efficace, ma molti hanno sottovalutato il problema. Nonostante le ordinanze le piante colpite a volte rimangono per mesi in stato di abbandono (nella foto ad esempio un esemplare a Pietra Ligure). Era noto a tutti che questo insetto, se non viene subito isolato e neutralizzato, in soli due mesi si diffonde rapidamente in migliaia di esemplari, può vagare e colpire in breve tempo nello spazio di diversi chilometri e scava gallerie nel fusto della palma. A quel punto la maggior parte della pianta è fortemente danneggiata ed è quindi necessario il suo taglio con un costo di circa 800 euro. Ma la prevenzione ben organizzata costerebbe molto meno (circa 200 euro per ogni trattamento, e i prezzi variano in considerazione del numero di piante trattate). In alternativa al trattamento chimico è poco considerato il trattamento biologico con ‘Steinernema carpocapsae’, un nematode che rilascia batteri in grado di uccidere il punteruolo in 48 ore”.

Il “punteruolo rosso”, coleottero di origine asiatica, colpì l’Egitto nel 1992 (30.000 piante distrutte in poco tempo). Passato in Spagna nel 1994, venne segnalato in Italia per la prima volta a Pistoia nel 2004. Nel 2007 venne organizzato a Sanremo un convegno a carattere regionale per adottare strategie di lotta e il 13 febbraio 2008 venne pubblicato il primo decreto che obbligava Enti pubblici e privati proprietari di palme a provvedere alla eradicazione delle palme infestate, triturazione e corretto smaltimento dei residui. Un ulteriore D.M. del 7 febbraio 2011 obbligava i Servizi Fitosanitari Regionali a predisporre piani formativi per “operatori capaci di attuare le tecniche preventive al fine di arginare i gravi danni all’ambiente, al paesaggio e all’economia” e “chiunque non ottemperi alle prescrizioni impartite è punito con multe fino a 3000 Euro”.

“I Comuni non possono affrontare il problema ognuno per proprio conto – conclude Castellazzi – E’ necessario un coordinamento regionale, con appalti comprensoriali che riducano i costi. Ma nel frattempo devono essere rispettate le ordinanze ed applicate le sanzioni previste. A questo punto ogni ritardo, anche da parte della Regione Liguria, risulta incomprensibile”.

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