Savona. Ata rinuncia alla figura del direttore generale, un taglio nella pianta organica dell’azienda partecipata che costa il posto allo direttore Ing. Luca Pesce.
Una decisione che era nell’aria e che è stata formalizzata dal Cda di Ata: “Il consiglio di amministrazione di Ata spa comunica che, nel perseguimento dell’annunciato processo di revisione e di ristrutturazione generale della società, nell’ottica di un nuovo assetto gestionale e di un contenimento dei costi, sta procedendo alla ridefinizione dei ruoli all’interno della struttura organizzativa” si legge nella nota diramata questa mattina dall’azienda.
“Pertanto, a seguito della soppressione della figura del direttore generale all’interno della pianta organica, la società comunica di aver risolto il rapporto di lavoro con l’ingegnere Luca Pesce, che continuerà a prestare la sua opera in favore della società per il periodo di preavviso”.
“Ata spa ringrazia l’ingegner Luca Pesce per l’operato svolto in questi anni. Il Cda prosegue nel proprio percorso al fine di raggiungere gli obiettivi contenuti nel piano di riorganizzazione” conclude la nota di Ata.
Sulla decisione maturata dai vertici di Ata, il presidente Alessandro Garassini si è limitato a commentare: “Abbiamo cercato fino all’ultimo di capire se era possibile mantenere la figura del direttore generale, ma il piano di ristrutturazione del debito e conti alla mano non ci hanno consentito di proseguire questo percorso, rinunciando quindi al ruolo ricoperto dall’Ing. Pesce. Il direttore generale, come previsto dalla normativa, resterà in carica ancora un anno, prima di concludere la sua operatività nell’azienda”.
“Come Cda stiamo lavorando e operando per risanare l’azienda e siamo costretti a scelte difficili. Tuttavia siamo convinti dei nostri obiettivi, con lo scopo di risollevare la società partecipata mantenendo e implementando i suoi servizi” conclude Garassini.
Di un possibile licenziamento di Pesce, in realtà, in città si parlava ormai da giugno 2016, ossia da quando si è insediata la nuova giunta di centrodestra guidata da Ilaria Caprioglio: il direttore, insieme all’allora presidente Sara Vaggi, era considerato dalla nuova amministrazione il primo colpevole della difficile situazione finanziaria dell’azienda. Il presidente era stato sostituito a inizio 2017 grazie alle dimissioni dei membri dell’ex CdA, mentre il direttore, in quanto dipendente, era rimasto al proprio posto nonostante la volontà politica. Da qui la scelta di rivedere la pianta organica del management: l’iter ha previsto la nomina di un amministratore delegato ed il graduale trasferimento delle competenze dell’ex direttore generale, fino alla conclusione di oggi.