L'analisi

Qualità della vita, sul Sole 24 Ore Savona precipita dal 24° al 58° posto: è il peggior crollo in Italia

Secondo l’analisi dei dati 2016 la nostra provincia eccelleva solo per cultura e tempo libero, male soprattutto la sicurezza

Municipio Savona

IL 2016, UN ANNO “BICOLORE”. “Per colpa di chi?”, cantava Zucchero. E nelle prossime ore, naturalmente, inizierà il balletto delle responsabilità: a cosa è dovuto questo bruschissimo calo, il peggiore in tutta Italia?

Difficile, oltre che fuori luogo, sforzarsi di identificare un “colpevole”. Alcune criticità, come quelle demografiche, sono insite nel nostro territorio, e soprattutto dipendono da troppi fattori per essere contrastate in modo semplice. I problemi legati alla sicurezza hanno tanti padri: i tagli continui alle forze dell’ordine (che però si dannano l’anima a dispetto di tutto), l’incertezza della pena, l’aumento dell’immigrazione (che è nazionale, ma il ponente ligure è il cancello della Francia) che va a braccetto con le scarse possibilità di integrazione (spingendo a delinquere chi non ha alternative), la penetrazione delle mafie (perchè tendiamo a dimenticarlo, ma esistono davvero anche da noi).

Difficile anche attribuire responsabilità politiche, dato che il 2016 (anno a cui, lo ricordiamo, si riferiscono i dati) è stato un anno di transizione in molti Comuni, tra cui Savona. La classifica è stilata a livello provinciale ma, avverte il Sole 24 Ore, “non si può ignorare il peso dei grandi capoluoghi nelle rispettive aree geografiche”. E Savona ha avuto un anno “bicolore”: il primo semestre in mano alla giunta Berruti (di centrosinistra), il secondo governato dalla squadra di Caprioglio (centrodestra). Nelle prossime ore prevedibilmente si scatenerà la solita “rissa mediatica” tra chi incolperà l’attuale amministrazione e chi “quelli di prima”. Maggiormente responsabile il clan Berruti per la situazione lasciata in eredità (con un bilancio disastroso e le problematiche di sicurezza già presenti l’anno prima), o il team Caprioglio che in campagna elettorale aveva promesso una brusca sterzata proprio sul tema della sicurezza?

Al di là delle opinioni personali, una prima vera risposta potrà arrivare soltanto tra un anno, quando sarà possibile analizzare i risultati del 2017, il primo totalmente “verde-azzurro”. Alcune ipotesi si possono già avanzare: potrebbero peggiorare i parametri legati al sociale (i tagli di un anno fa a Savona fanno male ancora oggi) e forse quelli relativi all’ecosistema urbano (i problemi di Ata si riflettono sulle città in cui opera). Dovrebbero invece migliorare quelli relativi ai reati: i dati di quest’anno ovviamente non sono ancora disponibili, ma dalla Prefettura arrivano voci fiduciose di un calo generalizzato. La partita politica si gioca in gran parte qui: la sicurezza è stato il primo e principale punto del programma elettorale del centrodestra, e un miglioramento o un ulteriore peggioramento (“certificato” dai numeri) rappresenterebbero la vittoria o il fallimento della linea adottata dalle nuove amministrazioni.

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