Calcio

Il primo “hackathon” del calcio Italiano

Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia

Hackathon

L’evento denominato “Maratona di Innovazione della FIGC” si è svolto a Trento il 14 e 15 ottobre 2017. Si è trattato del primo hackathon sul calcio in Italia, il secondo a livello internazionale (dopo quello del Manchester City nel 2016) ed il primo hackathon mai realizzato da una Federazione calcistica a livello globale.

Attorno alla manifestazione sono stati organizzati una serie di eventi pubblici, conferenze e seminari per innovatori con importanti partecipazioni da parte di gruppi industriali e di startup. A Trento sono stati presenti, tra gli altri, rappresentanti di FIFA, UEFA, Google, Microsoft, SAP, TIM. L’Hackathon FIGC ha ricevuto l’alto patrocinio di Commissione Europea (TiborNavracsics, Commissario Europeo per Educazione, Cultura, Gioventù e Sport), Parlamento Europeo (Presidente Antonio Tajani), Presidenza del Consiglio/Ufficio Sport (Ministro per lo Sport Luca Lotti) e CONI (Presidente Giovanni Malagò).

Sono state 402 le richieste di partecipazione, 158 gli hackers iscritti selezionati da ogni parte del mondo che nel fine settimana si metteranno al lavoro per sviluppare l’idea giusta. “La FIGC lavora per il rinnovamento – sottolinea il presidente federale Carlo Tavecchio – lo abbiamo fatto con le riforme approvate e con la presentazione del nuovo logo, ma lo stiamo facendo anche aprendoci a diverse realtà, non necessariamente provenienti dal mondo del calcio, per ricevere spunti e nuove idee. Hackathon nasce così, da una proposta innovativa grazie alla quale ci verranno messi a disposizione strumenti in grado di migliorare le performance delle nostre Nazionali e la qualità del rapporto tra la Federcalcio e i suoi tesserati. Ringrazio tutte le Istituzioni che hanno fortemente creduto in questo progetto”.

Alla conclusione dei lavori ad aggiudicarsi il primo premio sono stati i progetti degli FBI (Football Identity), per il settore legato al rapporto tra la Figc e i tesserati, e dei Gonzalo’s per i ‘Match Analysis’, cioè l’analisi dei dati legati agli atleti e alle partite. Il primo è legato al superamento della tessera degli aderenti alla Figc in favore di un chip da collo. Con un token da 50 centesimi sembra sia possibile superare non solo la tessera di carta, ma raccogliere e trattare i dati atletici, agonistici e tecnici del milione trecentomila tesserati che il calcio lo praticano. Un chip dalla forma di medaglia che può essere appeso al collo solleticando l’ego degli atleti ma, che fa anche gola a molti per il suo cuore di dati che può generare business.

Il secondo vincitore del settore ‘match analysis’ sembra essere invece dedicato agli addetti ai lavori, a chi di calcio vive (lo studio del ‘DNA di una squadra). Molto più di un semplice tifoso. Nonostante i progetti sull’analisi dei big data legati alle partite siano stati scelti da circa il 70% dei partecipanti, appare evidente che è la ‘razionalizzazione’ del rapporto Figc-tesserati a essere la più rilevante dal punto di vista economico. Ad ammetterlo è stato anche Carlo Alberto Carnevale Maffé, coordinatore scientifico dell’Hackathon Figc, che in un incontro con la stampa ha spiegato come, finora, tutto quel che non riguarda i 90′ di una partita è stato “regalato ai social, ai big del web” perché non genera utili.

Per Michele Uva, direttore generale della FIGC, l’Hackathon rappresenta un ponte verso il futuro. E così in effetti è stato se degli oltre 150 partecipanti di questa prima edizione, la stragrande maggioranza era under 25. Addirittura c’è stata una squadra di diciottenni che ha meritato una menzione speciale. L’hacker tipo di questa edizione era uomo (solo 9 le donne), italiano (appena 10 gli stranieri) e – ovviamente – appassionato di calcio. Ad entrambe le squadre prime classificate è andato un assegno da cinquemila euro firmato dalla Provincia Autonoma di Trento, Trentino Sviluppo e Università di Trento.

Un supporto economico importante è stato fornito da diversi partner quali: Opta/OptaPro a SAP, Accenture Digital e HIT, Puma, EIT Digital (European Institute of Technology), ItaliaStartup, Spindox, Microsoft’s Global Sport Innovation Centre, UniCredit StartLab.

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