Liguria. Il consigliere regionale Giovanni Pastorino (Rete a sinistra liberaMENTE Liguria), ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche dal collega di gruppo Francesco Battistini, in cui ha chiesto “se non avrebbe senso individuare una farmacia unica per la Regione che produca oli di cannabis per tutte le ASL liguri evitando molti disagi a cui sono sottoposti i malati”.
Il consigliere ha ricordato che l’olio di cannabis è un prodotto naturale in grado di esplicare un’efficacia curativa contro diversi disturbi, senza gli effetti collaterali tipici dei farmaci di sintesi. “Attualmente l’unico riferimento disponibile e operativo per i malati è quello dell’ASL 2 savonese e della ASL 4 e, per svariati motivi – ha aggiunto – le farmacie ospedaliere genovesi, imperiesi e spezzine non producono oli a base di cannabis, costringendo i pazienti a spostarsi verso le altre due ASL per effettuare la visita medica, la prescrizione e il ritiro dell’olio di cannabis”.
L’assessore alla sanità Sonia Viale ha assicurato che c’è il massimo impegno per favorire l’accesso agevole alle terapie. Per aumentare i punti di produzione e favorire la prossimità dei pazienti – ha puntualizzato Viale – la regione sta lavorando per estendere la possibilità di effettuare preparazioni galeniche a base di cannabis, oltre che da parte delle farmacie degli ospedali, anche da parte delle farmacie di comunità. Viale ha aggiunto che A.Li.Sa ha attivato un tavolo per definire gli standard tecnici di preparazione ed i requisiti che tutti i preparatori dovranno garantire.
“Il tavolo, operativo da settembre – ha puntualizzato l’assessore – sta conducendo tutti gli approfondimenti necessari al fine di definire una procedura operativa unica”. Viale ha aggiunto che sarà valutata anche la possibilità di individuare un centro unico per la preparazione dell’olio di cannabis. Si sta quindi effettuando una ricognizione in considerazione delle peculiarità della Regione, caratterizzata da consumi superiori alla media e da un considerevole numero di pazienti in trattamento, circa 850.
Sugli approvvigionamenti della cannabis terapeutica Pastorino ha chiesto: “Quali misure sono state prese per assicurare che non siano pregiudicati i diritti dei pazienti in cura ad avere un regolare, corretto e bastevole utilizzo dei preparati a base di cannabis terapeutica”.
L’assessore alla sanità Sonia Viale ha detto che le criticità segnalate in particolare sono dovute all’insufficiente produzione di FM2, che è il cannabinolo terapeutico di produzione nazionale, e alla carenza del prodotto Bediol, prodotto estero, con concentrazioni in principi attivi vicini al prodotto nazionale. «Tutti i centri possono garantire in base alle scorte almeno un mese di trattamento. – ha detto Viale – Solo la farmacia di ASL2 ci ha segnalato una criticità dovuta alla carenza di FM2, prodotto nazionale, e Bediol”.
L’assessore ha aggiunto che la Centrale regionale acquisti sta predisponendo un’idonea procedura di gara, per favorire processi di acquisizioni non solo di FM2, ma di tutte le formulazioni disponibili, quindi superare i problemi di importazione e assicurare la disponibilità del principio attivo.
L’assessore ha poi tra l’altro aggiunto che vi sono poi ulteriori azioni di miglioramento. In collaborazione con l’università degli studi di Genova, gli Ordini dei farmacisti e le società scientifiche – ha ribadito – è stato elaborato il documento tecnico con gli standard di preparazione galenica redatto al fine di garantire la qualità e la migliore “performance” dell’allestimento. Alisa, inoltre, sta avviando le necessarie attività per assicurare l’uso appropriato, qualità del monitoraggio e verifica dell’efficacia.