Presa di posizione

Di Battista a Savona contro il carbone: “Con 1 miliardo investito in rinnovabili 15mila posti di lavoro”

Il parlamentare pentastellato a 360 gradi: "Limite di due mandati? Una salvezza"

Savona. Il supporto alle energie rinnovabili, che “possono creare decine di migliaia di posti di lavoro”. Il reddito di cittadinanza, “che un giorno sarà universale”. Un pacchetto anticorruzione “che faccia tremare Forza Italia e Pd”. E la difesa a spada tratta del limite di due mandati per i parlamentari, che “ci salva dal diventare come gli altri politici”.

Ecco alcuni dei contenuti emersi questa sera durante il “Question Time” in cui Alessandro Di Battista, insieme ai parlamentari savonesi del M5S Simone Valente, Sergio Battelli e Matteo Mantero, ha risposto alle domande dei cittadini che hanno affollato la sala ma anche a quelle dei lettori di IVG.it che hanno seguito la serata in diretta streaming.

Tra i punti cardine di un eventuale governo a 5 Stelle, ha spiegato Di Battista, gli investimenti sulle energie rinnovabili. “Qui voi avete pagato un dazio importante alle centrali a carbone. Abbiamo fatto uno studio – ha rivelato – investire un miliardo di euro in quel settore permetterebbe di creare 15-16 mila posti di lavoro. Investirli in combustibili fossili ne crea 500. Quindi è una scelta saggia non solo per la salute e l’ambiente ma anche dal punto di vista produttivo”. “Abbiamo un piano fattibile – ha rimarcato il parlamentare savonese Matteo Mantero – che ci permetterebbe di uscire dalle energie fossili entro il 2050”.

A condizionare molte delle domande della serata la scelta di Di Battista, annunciata nei giorni scorsi, di non ricandidarsi per restare più vicino alla famiglia (una decisione “sancita” anche a livello visivo dal suo arrivo, sia ad Albenga che a Savona, spingendo il passeggino con a bordo il figlio Andrea). Tra chi ha chiesto a Dibba se sarà disponibile a fare il ministro in caso di vittoria M5S (“No, resterò nel MoVimento ma fuori da quei palazzi”) e chi ha ipotizzato presunti ricatti o minacce dietro la sua scelta, più volte il pentastellato ha spiegato come sosterrà il MoVimento dopo la sua uscita dal parlamento: “Voglio scrivere, fare controinformazione, studiare e diffondere i modelli di buona politica utilizzati all’estero e che da noi non arrivano perché i partiti preferiscono parlare di Italicum e Rosatellum”.

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