Sociale

Anche a Cairo arriva il registro della “bigenitorialità” per tutelare i figli delle coppie separate

La proposta dell'assessore Maurizio Briano sarà discussa durante la prossima seduta del Consiglio comunale

Assessore cairese Maurizio Briano

Cairo Montenotte. Anche la giunta guidata da Paolo Lambertini adotta il registro della bigenitorialità. La proposta sarà discussa e portata ad approvazione nella seduta di sabato 25 novembre del Consiglio comunale, e a lanciare l’idea è l’assessore ai Servizi sociali e alla sicurezza Maurizio Briano, sulla scia di Savona e di altre grandi città italiane.

La ‘bigenitorialità” è un principio consolidato in Europa e contemplato dalla ‘Convenzione sui diritti dei fanciulli’ sottoscritta a New York nel 1989 e resa esecutiva in Italia nel 1991.

“In Italia, la legge 54/2006 riconosce il principio della bigenitorialità attraverso l’affido condiviso che, tuttavia, viene sovente disatteso nella pratica – spiega Briano – Lo scopo del Registro della Bigenitorialità è quello di tutelare i diritti dei bambini affermando il ruolo di entrambi i genitori anche in caso di separazione o divorzio: ci si separa dal coniuge, non dai figli. Il registro è istituito all’anagrafe e ad esso si possono iscrivere i figli di tutti i genitori con residenze diverse, qualunque ne sia il motivo. La residenza resta una sola, ma le comunicazioni che riguardano i bambini dovranno fare riferimento ai due domicili indicati dai genitori. Il registro produce effetti concreti consentendo ad entrambi i genitori di esercitare meglio il loro ruolo per diritti, doveri e responsabilità”.

“Siamo stati contattati da alcuni padri separati in difficoltà, che, magari, non riescono ad avere informazioni dalla scuola, dal Comune o dall’Asl sui loro figli. Ecco quindi l’importanza di mantenere il doppio domicilio per le comunicazioni che riguardano i minori, e che, in troppi casi, vengono mantenute “segrete” dal genitore con cui vive il figlio, spesso per motivi di rivalsa. Ecco quindi un tentativo di facilitare il confronto, per il bene dei bambini e dei ragazzi”, conclude l’assessore.

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