Parlamentino ingauno

Albenga, appello Anpi inserito e poi cancellato dall’ordine del giorno: il commento dei consiglieri forzisti

Ciangherotti e Perrone: "Nel Partito democratico non siano tutti d'accordo su questa presa di posizione"

albenga comune

Albenga. “La giunta Cangiano prima decide, lo scorso 28 ottobre, con atto di delibera numero 412, di accogliere e inserire con immediata eseguibilità, all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì sera, l’appello dell’Anpi sulla ‘promozione di manifestazioni democratiche e antifasciste’ poi, all’improvviso (e per fortuna) lo fa sparire dall’ordine del giorno”. Così i consiglieri comunali di Forza Italia Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone commentano le ultime notizie sulla prossima riunione del parlamentino ingauno.

“Nessuna traccia nel prossimo Consiglio comunale su questa materia, che ha risparmiato alla maggioranza del Pd ingauno uno spettacolo al limite del ridicolo. Ma viene da domandarsi il perché di un’archiviazione così celere e allo stesso tempo silente, dopo un atto di giunta che ne dava l’immediata eseguibilità. A pensar male spesso ci si azzecca e mi viene quasi il sospetto che, ad Albenga, nel Partito democratico non siano tutti d’accordo su questa presa di posizione. Soprattutto dopo che in casa Anpi un episodio sta facendo parecchio clamore” aggiungono Ciangherotti e Perrone.

“Il presidente provinciale di una sezione Anpi dell’Emilia Romagna, in un territorio storicamente legato alla sinistra, ha commentato l’episodio della testata di Roberto Spada, fratello di un boss mafioso, al giornalista inviato della Rai Daniele Piervincenzi ad Ostia con queste parole: ‘Non è un male se qualcuno viene menato, soprattutto fra chi fa informazione: suona la sveglia!’. Frasi incredibili e deprecabili, che fanno sorgere parecchi interrogativi. Non sarà mica che l’Anpi abbia cambiato improvvisamente idea e ora voglia promuovere un ritorno al vecchio fascismo, con un nuovo, duro metodo contro chi fa informazione?” si chiedono gli esponenti di Forza Italia.

“A che serve, dunque, ‘prendere apertamente posizione di contrasto contro l’escalation di tipo neofascista e razzista che si sta verificando nel nostro Paese’ se poi si vuol ‘far suonare la sveglia’ contro chi fa il suo lavoro fedele all’articolo 21 (‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’) della Costituzione? Che l’Anpi oggi giustifichi la violenza e la sua applicazione ‘per provocazione’ verso un giornalista per limitarlo nella libertà di informazione, è una cosa di chiaro stampo fascista. Facile immaginare che la vicenda di Ostia e l’episodio del giornalista col setto nasale rotto abbiano messo in forte imbarazzo il Pd ingauno, al punto da spingerlo a non presentare l’ordine del giorno, neppure con un’integrazione all’ultima ora. Ordine del giorno pertanto annunciato e poi cestinato” concludono Perrone e Ciangherotti.

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