Attacco

Accertamenti Tari ad Albenga, la minoranza sbotta: “L’assessore Allaria ascolti il sussulto della coscienza e si dimetta”

I consiglieri di Fi e Lega Nord: "La giunta Cangiano ha deciso di vessare i propri cittadini applicando una sanzione maggiorata"

albenga comune
Foto d'archivio

Albenga. A poche ore di distanza dal consiglio comunale, avvenuto ieri sera, e dall’annuncio del sindaco Giorgio Cangiano, i consiglieri di minoranza Forza Italia Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone e Lega Nord Rosy Guarnieri e Cristina Porro sono tornati sulla querelle degli accertamenti Tari ad Albenga, senza risparmiare dure critiche all’amministrazione e in particolare al primo cittadino e all’assessore al Bilancio Paola Allaria.

“Una vittoria su tutti i fronti per Forza Italia e Lega Nord, – hanno esordito dalla minoranza. – Ieri sera, in consiglio comunale, durante la discussione della mozione di Forza Italia sull’accertamento massivo della Tari, il sindaco Giorgio Cangiano ha annunciato la sua retromarcia e, nonostante avesse assegnato, circa un anno fa, nelle performance del dirigente ai Tributi l’accertamento massivo delle utenze non domestiche applicando il criterio più vessatorio del cumulo materiale per il calcolo delle sanzioni, adesso, a metà accertamento già notificato, mentre il comune ha già emesso ruoli per circa 5 milioni di euro, ha deciso di stoppare la procedura di notifica, decidendo di incaricare un esperto esterno per fare chiarezza. Roba da comiche”.

“Noi avremmo messo in agenda l’accertamento massivo solo ed esclusivamente a seguito di uno studio della manovra suffragata da un parere proveritate adeguato. Tra cumulo materiale e cumulo giuridico, nell’applicazione delle sanzioni, avremmo scelto ciò che le sentenze di Cassazione dell’ultimo anno ribadiscono e cioè il cumulo giuridico, avremmo optato per la strada anche innovativa, meno impattante per le partite Iva per quanto riguarda la sanzione applicata. Savona fa scuola. Infatti a Savona si applica il cumulo giuridico e non il cumulo materiale”.

“Tutti siano d’accordo che la tari vada pagata da tutti perché ciascuno ne paghi meno se equamente distribuita. Ma applicare il 150% delle sanzioni per omessa dichiarazione è da follia se si pensa che in questi casi il Comune avrebbe potuto “accontentarsi” (se così si può avere il coraggio di dire) di applicare il minimo della sanzione prevista pari al 100% del tributo (che già non è affatto cosa da poco) e, invece, il sindaco Cangiano e l’assessore Allaria, non curanti delle difficoltà economiche in cui vertono gran parte delle partite Iva che molto spesso faticano ad arrivare alla fine del mese, hanno deciso di punire e vessare i propri cittadini applicando una sanzione maggiorata rispetto a quella minima (150% anziché 100%), solo per ingrassare le casse del comune a favore di questa amministrazione che non è in grado di effettuare alcuna seria politica di razionalizzazione della spesa: questo non è il modo corretto di risolvere i problemi, ma il solito vecchio modo di fare politica facendo pagare le inefficienze di sindaco ed amministratori ai propri cittadini”, hanno concluso i consiglieri di minoranza.

E qui è arrivato l’attacco frontale all’assessore Allaria.

“Non chiediamo le dimissioni dell’Assessore Allaria che con grande stravanganza e imperizia ha condotto questa manovra fiscale, – hanno spiegato Ciangherotti, Perrone, Guarnieri e Porro. – Attendiamo che un sussulto di coscienza spinga l’assessore al bilancio ad andarsene a casa, a ringraziare il Sindaco per l’opportunità lavorativa che in questi anni l’avvocato Cangiano le ha offerto in seno alla giunta e a tornare al ruolo di semplice cittadino. Non si può distruggere un tessuto imprenditoriale con una manovra che per ignoranza o malafede ha prodotto uno scempio simile”.

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