Denaro

Tassa di soggiorno, gli albergatori di Savona: “Incassato più del previsto, fondi da investire nel turismo”

Ma l'assessore Montaldo smentisce: "Rispettate le previsioni"

Savona. L’utilizzo dei maggiori introiti derivanti dalla tassa di soggiorno e un abbassamento dell’imposta nel periodo invernale. Sono stati questi i due argomenti principali al centro dell’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Sisto tra i rappresentanti dell’associazione albergatori di Savona e l’amministrazione comunale del sindaco Ilaria Caprioglio.

La tassa di soggiorno, come noto, è il contributo che sono tenute a pagare tutte le persone che alloggiano nelle strutture ricettive (o case vacanze) di territori classificati come località turistiche o città d’arte. Secondo l’associazione albergatori, quest’anno il Comune avrebbe incassato dagli ospiti che hanno soggiornato nelle strutture turistiche cittadine ben più di quanto previsto. Pertanto, chiedono di utilizzare questi fondi per migliorare il settore e l’offerta turistica.

“La tassa di soggiorno è una tassa di scopo – spiega Pervinca Tiranini, presidente dell’Associazione Albergatori di Savona e titolare, insieme ai familiari, del Mare Hotel – Noi mettiamo le mani nelle tasche dei turisti per aiutare il Comune che è in dissesto. Noi, invece, riteniamo che questo gettito debba essere investito nel settore turistico, per cercare di migliorarne i servizi. La normativa, tra l’altro, stabilisce che il 60 per cento del gettito (che in provincia ammonterà a milioni di euro) debba essere investito nell’organizzazione di manifestazione e nella promozione del territorio, mentre il 40 per cento sia utilizzato per migliorie che abbiano ricadute sul settore turistico”.

Un esempio pratico: “Non sono ancora disponibili le nuove cartine della città. Sembra una stupidaggine, ma fornire ai clienti cartine aggiornate è un servizio minimo che dovrebbe essere assicurato in qualsiasi paese turistico”.

“Un’idea – spiega ancora il presidente degli albergatori savonesi – può essere quella di coinvolgere i ragazzi del campus. A Savona abbiamo l’università del turismo: i giovani hanno la mente fresca e possono avere idee nuove, perché non li facciamo lavorare su cose concrete come la promozione turistica del territorio in cui vivono? Questo permetterebbe anche di creare possibilità di lavoro future e li aiuterebbe a familiarizzare con il mondo del lavoro in cui si troveranno ad operare”.

Altro argomento al centro della discussione è proprio l’ammontare della tassa di soggiorno durante la “bassa stagione” invernale: “In inverno turisti ce ne sono – spiega ancora Tiranini – In inverno, invece, la clientela cambia e perciò mettiamo in atto promozioni che ci portano a dare in affitto una camera a 50 euro a notte. Imporre una tassa di 4 euro significa tassare quell’offerta dell’8 per cento. E’ un salasso, che porta i clienti a scegliere altre località nemmeno troppo distanti da noi in cui la tassa di soggiorno magari non esiste”.

Secondo l’assessore al bilancio Silvano Montaldo, il gettito della tassa di soggiorno non è affatto superiore al previsto così come affermato dagli albergatori: “La previsione è in linea con quello che avevamo detto – ha ribattuto l’amministratore savonese – Circa l’utilizzo delle risorse, stiamo già impiegando una parte dei fondi per il turismo. Per quanto riguarda l’entità dell’imposta, agli albergatori ho ribadito che per il 2018 non c’è alcuna intenzione di aumentare la tassa di soggiorno. E questa è già una buona notizia. Abbiamo discusso di eventuali agevolazioni a favore di determinati soggetti (come gli studenti del campus) in vista della stagione estiva”.

Eppure a Savona il “piatto piange” sempre. I fondi derivanti dalla tassa di soggiorno, dunque, potranno essere vincolati unicamente al settore da cui provengono? O forse possono essere usati anche per altre partite, come il sociale?

“Negli ultimi mesi – ricorda Montaldo – abbiamo realizzato diverse variazioni di bilancio con cui abbiamo finanziato tutto quello che c’era da finanziare in ambito sociale. Oggi ci sono dei settori che sono coperti e che non hanno necessità impellenti. In questo periodo stiamo effettuando le ultime verifiche per stabilire se ci siano necessità urgenti da qui a fine anno (e per il momento pare di no) e poi andare in consiglio a novembre. Il turismo è un settore che viene finanziato con propri capitoli di spesa e in cui c’è ancora una certa disponibilità”.

Montaldo, dunque, tira fuori gli artigli e risponde con forza alle affermazioni degli albergatori savonesi: “Non ho deciso di tirare fuori gli artigli, semplicemente ho voluto fare chiare chiarezza. Non mi piace che venga detto che i dati che abbiamo elaborato sono falsi. Sono numeri che ho presentato con molta discrezione, senza alcun genere di polemica e senza dire nulla, ma solo dando spiegazioni di carattere prettamente tecnico. Non mi piace venire tirato per la giacca e sentirmi dire che abbiamo presentato una situazione che non corrisponde al reale. Bisogna dire le cose come stanno”.

A margine dell’incontro di oggi gli albergatori hanno chiesto una nuova convocazione del tavolo del turismo: “In quella sede vedremo come utilizzare le risorse e discuteremo delle necessità più urgenti a cui far fronte. Come ad esempio delle nuove mappe per la città. Che si possono fare tranquillamente”.

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