La provocazione

Sfrattata a 95 anni perchè la casa post-sisma è abusiva, Camiciottoli: “Non indosserò più la fascia tricolore”

Il sindaco di Pontinvrea si schiera con Giuseppina Fattori, l'anziana di Macerata che dovrà lasciare la sua casetta di legno: "Non ha colpe, tutti i sindaci diano un segnale"

giuseppina fattori

Pontinvrea. “Non indosserò più la fascia tricolore finché nonna Giuseppina non rientrerà nella sua casa in attesa che lo Stato ricostruisca quella dove abitava prima”. Il sindaco di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli, prende posizione sul caso di Giuseppina Fattori, l’anziana di 95 anni di San Martino di Fiastra (MC) obbligata lasciare la casetta di legno in cui vive dopo che la sua abitazione è stata distrutta dal terremoto. E lo fa a modo suo, con una provocazione destinata a fare scalpore.

La storia di Giuseppina Fattori ha scosso e commosso l’Italia: ad un anno di distanza dal sisma il governo non le ha ancora assegnato una casa, ma lei non si è arresa e, pur di non abbandonare il paese in cui ha vissuto per 70 anni, si è adattata a vivere prima in un container e quindi in una casetta di legno, donatale dalle figlie. Si cerca di rispettare tutte le norme: nulla osta geologico, autorizzazione della comunità montana, distanza dalla strada. Manca, però, l’autorizzazione paesaggistica, il che rende la casetta abusiva: e così i giudici le hanno intimato di lasciarla entro dicembre, quando le ruspe provvederanno ad abbatterla.

Una storia come tante, nel centro Italia, dove si pensa addirittura ad una sanatoria per tutte le circa 300 casette abusive tirate su in fretta e furia per affrontare l’inverno. Ma in questo caso a colpire è l’età della donna, 95 anni, un dettaglio che l’ha resa suo malgrado il simbolo di una battaglia a cui ora si unisce anche il sindaco di Pontinvrea: “Oggi muore lo Stato – tuona Camiciottoli – non voglio certo dare la responsabilità agli amministratori locali perché non conosco le carte, ma se tutte le autorizzazioni c’erano e mancava solo la concessione edilizia, credo che una soluzione si potesse trovare”.

“Rimaniamo in attesa del pronunciamento dei giudici, tuttavia speriamo e ci batteremo per evitare un’umiliazione a una donna che potrebbe essere la nonna e la mamma di tutti noi – prosegue Camiciottoli – ma anche di quelle alte cariche dello Stato che non ci hanno pensato due volte ad interessarsi del sindaco di Pontinvrea per un post su Facebook che li riguardava direttamente”. Il riferimento è ovviamente al post in cui il sindaco di Pontinvrea aveva provocatoriamente proposto di far scontare al leader degli stupratori di Rimini gli arresti domiciliari “a casa della Boldrini, magari le mette il sorriso” (qui di seguito gli articoli sul caso).

“Credo – insiste Camiciottoli – che non si sarebbe gridato allo scandalo se il Presidente della Repubblica, che ha avuto parole di sostegno e di disponibilità per le zone terremotate in Messico, si fosse ricordato delle zone terremotate di Abruzzo e Marche o se si fosse fatto carico di spendersi per nonna Giuseppina. Non si sarebbe gridato allo scandalo se il Ministro degli Interni avesse alzato il telefono e chiamato chi di dovere per interessarlo della situazione, come fece, invece, per il primo cittadino di Pontinvrea. Non si sarebbe gridato allo scandalo se il Presidente della Camera, sempre così attenta ai flussi migratori, si fosse occupata di nonna Giuseppina”.

“Io faccio il sindaco per passione, per amore della mia popolazione e del mio paese – spiega – Nonostante la distanza, che si pone tra me e quelle zone terremotate, tra me e il caso nonna Giuseppina, sento il dovere, avendo giurato sulla Costituzione, di non indossare più la fascia tricolore finché nonna Giuseppina non rientrerà nella sua casa in attesa che lo Stato ricostruisca quella dove abitava prima. Mi auguro che tutti i sindaci, che oggi come me soffrono per questa situazione, da domani non indossino più la fascia tricolore per ricordare e denunciare che lo Stato italiano ha messo fuori casa un’onesta cittadina di 95 anni, la cui unica colpa è aver perso la casa per il terribile sisma dell’anno scorso” conclude sdegnato Camiciottoli.

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