Presa di posizione

QuiLaigueglia contro la tassa di soggiorno: “Nessuna distinzione tra turisti e residenti”

La Rete d'Imprese: "L'applicazione della tassa sarebbe disincentivante e pericoloso per le nostre strutture"

progetto quilaigueglia

Laigueglia. “A tutela della propria clientela, pur se rappresentativi di un gruppo di imprenditori di un Comune abbastanza piccolo, con i nostri diciassette alberghi, desideriamo prendere posizione contro la tassa di soggiorno, auspicando che il Comune di Laigueglia confermi la sua opzione di continuare a non applicarla e che questa scelta sia condivisa dai Comuni della Riviera”. Il messaggio arriva dalla Rete d’Imprese QuiLaigueglia.

“Abbiamo scelto come modus operandi di non effettuare distinzioni tra turisti e residenti per quanto concerne la qualità della vita sul nostro territorio – spiegano – auspicando che ogni investimento sia mirato al vivere bene degli uni e degli altri, insieme. Ritieniamo perciò fuori luogo in generale l’inserimento di una tassa specifica sui turisti, anche se a fini turistici”.

“Oltre a ciò – proseguono da QuiLaigueglia – considerando che, anche nei Comuni con maggiore densità alberghiera liguri, così come a Laigueglia, si ha una bassissima percentuale di presenze alberghiere rispetto al complesso dei turisti che vivono il territorio, riteniamo che la tassa sia altamente discriminatoria per quella clientela che, unica ad accettare di essere regolarmente controllata e registrata, dovrebbe da sola contribuire a sostenere ipotetici investimenti turistici a favore di tutti”.

“Inoltre, l’eventuale applicazione della tassa, sarebbe elemento turbativo ai danni di una sola categoria commerciale: per riuscire a ‘stare sul mercato’, nonostante le difficoltà degli hotel a reperire fondi per adeguarsi alle nuove normative ed alle altre richieste del mercato, i prezzi dei soggiorni alberghieri sono stati tenuti negli ultimi anni praticamente costanti. Un aumento del costo percepito dal turista, anche se imposto dall’alto, sarebbe oltremodo disincentivante e pericoloso per le nostre strutture” concludono.

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