Lettera al direttore

Politica

Il corteo antifascista di Savona visto da Roberto Nicolick

"Odio contro Quattrocchi e Giuseppina Ghersi"

Savona corteo antifascista

Ho voluto assistere, oggi pomeriggio, un pochino defilato, al corteo antifascista, l’ho seguito con interesse e anche rispetto da piazza Sisto, per le strade di questa città per Via Piave e per Villapiana.

Ho assistito ad una copia carbone delle oramai obsolete e arcaiche, manifestazioni per il 25 aprile, tuttavia con una novità sostanziale, in testa al corteo, proprio dietro lo striscione iniziale era presente praticamente un CIE, un centro identificazione ed espulsione al completo, altri immigrati, spero regolari, erano sparsi davanti e sui lati, con in mano degli smartphone, per riprendere ed immortalare i loro colleghi. Davanti a tutto questo ambaradan viaggiava una Ape piaggio, con sul cassonetto due diffusori con cui amplificare gli slogan, sempre gli stessi, di ogni manifestazione, c’era tantissima brava gente, ma anche tanti professionisti dell’antifascismo, pieni di livore per lo smacco di quella piccola targa affissa a Noli che tanti mal di pancia ha creato tra loro. Tra la testa del corteo e l’ape, ho notato un oramai ex giovanotto, sempre presente a questo tipo di consessi, che oltre a gridare slogan, brandiva il pugno nel classico saluto e soprattutto esibiva una piccola bandiera legata ad un nodoso bastone, poco idoneo a fare la funzione di asta da bandierina.

Un giornalista intervistava, ogni tanto, alcuni componenti del corteo, facce note e frequenti a queste manifestazioni, tutti concordavano su alcuni fatti: forte antipatia per il PD assente ufficialmente dalla marcia, quindi nell’ordine, il timore di uno Stato autoritario, proprio loro che simpatizzavo per i carri armati russi a Budapest e a Praga! L’imprescindibilità della lotta antifascista, e qui li capisco, senza poter agitare, anche dopo settantanni, lo spauracchio del fascismo e magari dei manganelli, come potrebbero giustificare la loro triste esistenza, forse dovrebbero viaggiare sino in Nord Corea oppure a Cuba, sono sicuro che opterebbero per le calde ed esotiche spiagge di Cuba.

Poi un giovane con barba, autodefinitosi Genovese ha preso il microfono e dall’ape ha divulgato il suo pensiero, in questa summa di bontà e tolleranza, ha attaccato la Giunta, di centrodestra, che amministra Genova e in particolare ha violentemente attaccato, uno che purtroppo non si può più difendere in quanto morto ammazzato dagli islamici nel 2004 in Irak, Fabrizio Quattrocchi, insignito di medaglia d’oro al valor civile alla memoria, uno che non si piegò di fronte a dei volgari assassini.

Perché il barbuto attacca l’amministrazione di Genova? Solo perché vuole dedicare una piazza o una via a questo giovane con le palle che a differenza di tanti fancazzisti che distruggono e non sono di utilità alla società ha saputo morire con coraggio. Quattrocchi è un eroe, ma secondo il barbuto fa parte del rigurgito fascista che bisogna stroncare, ma non solo, si scaglia anche contro le foibe.

Lo stesso odio cieco che è stato alimentato e coltivato per una targa in memoria di una tredicenne, rapita, stuprata e assassinata da tre belve feroci. La marcia è finita, accendono i fumogeni tanto per gradire e cerco un caffè, ho visto abbastanza.

Mi squilla il cellulare, ricevo una notizia tenera e delicata, una mano gentile ha deposto stamattina, un mazzo di tulipani bianchi e rossi legati con un nastrino tricolore, con una foto della tredicenne, proprio accanto alla targa di Noli, qualcuno ha voluto esorcizzare l’odio e l’intolleranza.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.