Da domani

Corso di archeologia al Priamar di Savona, permetterà di collaborare agli scavi

Domani il primo appuntamento alle 17.15 presso il Museo Archeologico

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Savona. Questo mercoledì alle ore 17.15, presso il “Civico Museo Archeologico”, sul Priamàr di Savona, il “Quarto Corso di Archeologia” entra nel vivo, con la prima lezione “La ricerca archeologica e lo scavo stratigrafico” che sarà tenuta dal prof. Carlo Varaldo, direttore dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e docente di Archeologia Medievale all’Università di Genova.

“Lo scopo del corso – spiegano gli organizzatori – è quello di trasmettere a tutti gli appassionati non solo le nozioni-base della ricerca archeologica, ma anche tutti gli elementi che consentano di partecipare alle campagne di scavi archeologici che tutti gli anni la Sezione Sabazia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri conduce sul Priamàr di Savona e anche in altri luoghi della provincia, su concessione del Ministero dei Beni Culturali”.

Oltre che sul Priamàr nelle scorse settimane scavi archeologici sono stati condotti anche ad Altare, alla scoperta delle origini della produzione vetraria medievale, diretti dal prof. Varaldo e assistiti costantemente dalla dott.ssa Marta Bagnasco.

“Con la preparazione che gli iscritti al quarto corso di archeologia riceveranno – rivelano dall’istituto – tutti gli appassionati potranno essere compartecipi di tante scoperte e di tanti segreti da scoprire, celati sotto il terreno, da svelare solo con metodo scientifico stratigrafico, perché la loro conoscenza e la loro comprensione sono possibili solo adottando accurate tecniche di scavo e documentazione, per evitare di non comprendere e disperdere tutte le informazioni celate nel sottosuolo, distruggendole per sempre”.

“Per leggere un libro in una lingua straniera è necessario conoscere prima tale lingua; scavare nel terreno senza conoscere prima le tecniche di scavo e le modalità di documentazione sarebbe analogo all’azione di chi sfogliasse un libro esistente in un solo esemplare in lingua straniera senza comprenderlo e strappasse via una pagina dopo l’altra, distruggendola e perdendone così tutto il contenuto e distruggendolo per sempre. Appresa la ‘lingua archeologica’ (e relativa tecnica) gli aspiranti archeologi potranno essere preziosi collaboratori dell’Istituto di Studi Liguri per le nuove campagne di scavi archeologici che stanno per iniziare sul Priamàr di Savona e in altri luoghi della Provincia” concludono.

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