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Borghetto in pre-dissesto, ancora polemica sulla commissione d’inchiesta. Canepa: “Nessun insabbiamento”

Ieri mattina l'amministrazione, i funzionari del Comune e consulente esterno si sono si sono recati alla Corte dei Conti

Consiglio Comunale Borghetto

Borghetto Santo Spirito. Prosegue il lavoro dell’amministrazione comunale di Borghetto Santo Spirito relativo alla procedura di pre-dissesto dichiarata ufficialmente lo scorso 11 agosto.

In attesa di conoscere i dettagli del piano di riequilibrio decennale (che dovrà essere presentato obbligatoriamente entro il 13 dicembre), ieri mattina il sindaco Giancarlo Canepa, l’assessore al bilancio Roberto Moreno, il segretario comunale Francesca Stella, il responsabile del servizio economico-finanziario ed il professionista che svolge attività di supporto alla ragioneria dell’Ente si sono recati a Genova in udienza dal magistrato della Corte dei Conti assegnatario del procedimento.

“Una parte dell’istruttoria – precisa Canepa – prevede la descrizione delle cause che hanno portato al pre-dissesto. Perciò l’istruttoria non potrà in alcun modo essere parziale o reticente e dovrà essere suffragata da prove e dati certi”.

E a stabilire le cause che hanno portato al pre-dissesto saranno da un lato gli accertamenti effettuati finora dall’amministrazione e dagli uffici comunali e dall’altro dalla commissione dei capigruppo, che avrà il compito di analizzare i “conti” del Comune degli ultimi anni. La decisione di investire la commissione consiliare permanente di questo incarico ha scatenato le proteste dei gruppi di minoranza di “In Cammino” e “Liberiamo Borghetto” secondo i quali si tratterebbe di un compito troppo specifico e gravoso perché ad occuparsene siano dei consiglieri comunali che hanno competenze diverse rispetto a quelle che sarebbero necessarie. Anche per questo “In Cammino” aveva proposto la creazione di una commissione di inchiesta che indagasse proprio sulle cause del disequilibrio di Bilancio, proposta respinta in occasione dell’ultimo consiglio comunale.

“La commissione capigruppo si occupa di cose ordinarie – aveva detto qualche settimana fa il capogruppo di ‘In Cammino’ Giancarlo Maritano – L’indagine sulle cause del buco di bilancio rappresenta una situazione straordinaria, che richiede una commissione specifica composta anche da esperti esterni. Come possono i consiglieri di minoranza capire aspetti strettamente tecnici come quelli riguardanti il bilancio? Noi vogliamo capire se è vero e dove stanno gli errori per poter spiegare ai cittadini come si è arrivati a questo punto”.

Pier Paolo Villa di “Liberiamo Borghetto” aveva appoggiato le proteste di Maritano: “Vogliamo conoscere i responsabili di questo pre-dissesto, è necessario fare chiarezza e luce su quanto successo in Comune negli ultimi anni”.

“Il ‘Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale’ di Borghetto Santo Spirito – ricorda oggi Giancarlo Canepa – attribuisce alla commissione dei capigruppo ‘questioni di carattere generale e di particolare importanza o che superino la competenza della singola commissione’. Lo stesso regolamento non prevede che nelle commissioni consiliari, siano anch’esse speciali o cosiddette di indagine, possano far parte membri esterni al consiglio stesso. Se tale opportunità fosse stata comunque contemplata, in una situazione finanziaria come quella attuale in cui versa l’Ente per la quale sono già state fatte scelte durissime e impopolari, sarebbe da irresponsabili nominare, ma soprattutto retribuire, ulteriori consulenti esterni. Non per nostro volere ma purtroppo per necessità e dovere, a seguito della situazione che abbiamo ereditato, siamo già stati costretti a sopprimere tutte le agevolazioni e riduzione dei buoni mensa dei bambini e dimezzare il contributo ad alcune società sportive mettendone a rischio la sussistenza”.

Canepa, dunque, ribadisce che “la commissione dei capigruppo ha titolo e competenza per occuparsi del problema, verificandone le cause ed individuandone i responsabili. Essa può accedere agli atti e convocare in audizione chiunque ritenga opportuno, allo stesso medesimo modo di una commissione d’indagine. Vorrei comunque sottolineare che tale organismo, così come sarebbe stato per quella d’indagine proposta dalla minoranza, con o senza consulenti esterni, risulta uno strumento sicuramente utile e importante ma non essenziale per l’individuazione delle cause e delle responsabilità che hanno portato allo squilibrio finanziario dell’Ente”.

“In ogni caso non s’intravede motivo alcuno per cui l’amministrazione Canepa dovrebbe insabbiare o distorcere la verità e soprattutto negarla ai nostri concittadini sul cui portafoglio, purtroppo, graverà la situazione. Per tutti questi motivi continuiamo a ritenere strumentale e capziosa la richiesta di una commissione d’indagine tanto più che a richiederla con maggior insistenza è proprio un gruppo politico che è l’emanazione della precedente fallimentare amministrazione che tanti danni ha arrecato al paese”.

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