Albenga. Il comune fa un bando per la vendita della farmacia comunale, ma l’unico perito interessato (a cui è stato poi affidato l’incarico) ha omesso di dichiarare di avere dei carichi pendenti e l’ente ha così deciso di ritirare l’incarico. Ora la questione rischia di finire sul tavolo della procura di Savona e Torino.
La situazione, infatti, ha mandato su tutte le furie il consigliere di Forza Italia Eraldo Ciangherotti, che già nel corso della seduta del consiglio comunale albenganese avvenuta il 19 luglio scorso, aveva espresso forti perplessità sulla votazione di una delibera per la vendita della farmacia comunale (stimata nel valore di 780 mila euro oltre alle scorte) con cui, secondo il forzista, “si sarebbe approvata la perizia giurata redatta da un professionista con carichi pendenti”.
“Il perito per la vendita della farmacia comunale di via Dalmazia, nominato dall’amministrazione Cangiano, è indagato ma in sede di gara, a fine marzo scorso, si dimentica di dichiarare alla commissione di gara il proprio rinvio a giudizio per ‘turbativa d’asta e abuso d’atti d’ufficio’, – ha incalzato Ciangherotti. – L’amministrazione comunale casualmente omette di richiedere i carichi pendenti all’atto dell’assegnazione dell’incarico e così da alcuni giorni è stata avviata la procedura di revoca al professionista”.
“Mi ha insospettito il fatto che al bando pubblico per l’assegnazione dell’incarico della perizia avesse partecipato solo un commercialista di Avellino, ma sindaco e giunta hanno difeso il loro operato a spada tratta e mi hanno anche minacciato di querela. Ora, visto che la delibera votata in consiglio prevede l’approvazione della perizia, chiedo che venga immediatamente convocato un consiglio comunale urgente per annullare questo documento illegittimo. Diversamente mi vedrò costretto a segnalare alle procure di Savona e Torino questa strana pratica di consiglio”, ha concluso il consigliere di minoranza.
La risposta del comune è arrivata per voce del consigliere con delega alle farmacie comunali Paola Deandreis, che ha confermato il ritiro dell’incarico, ha smentito che le operazioni si siano fermate e ha anche aperto alla possibilità di un affidamento diretto: “È vero che la persona che ha fatto la perizia aveva carichi pendenti, ma non lo ha segnalato. Trattandosi di un’operazione importante abbiamo pertanto deciso di revocare l’incarico, che era comunque stato affidato all’unica persona che aveva risposto al bando. Smentisco che ora la pratica sia ferma: gli uffici stanno lavorando. Essendo però andato praticamente deserto il primo bando e per accelerare i tempi, probabilmente opteremo per un affidamento diretto”.
