Noli. Questa nuova presa di posizione non mancherà di suscitare ancora polemiche politiche sul caso della targa commemorativa per Giuseppina Ghersi a Noli. Ad intervenire, infatti, è anche la segreteria regionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore: “Il 30 settembre saremo a Noli per la deposizione della targa commemorativa a Giuseppina Ghersi. La targa vuole ricordare una bambina di appena tredici anni, una bambina di 13 anni, prelevata dai partigiani, picchiata, seviziata, e violentata davanti alla madre e al padre che scrisse come gli uomini la presero a calci “giocando a pallone con lei” fino a ridurla in stato comatoso”.
“La raparono a zero, le dipinsero la testa di rosso, la sfigurarono a botte. Poi la giustiziarono con un colpo alla nuca e il corpo fu gettato davanti al cimitero di Zinola. Tutto questo perché Giuseppina aveva vinto un concorso a tema e aveva ricevuto una lettera di encomio da Benito Mussolini: questo uno dei più gravi indizi contro di lei accusata di essere una spia delle Brigate Nere”.
“Saremo a Noli a testimoniare l’abominevole uccisione di una bambina, a rendere omaggio ad un angelo abusato e massacrato da vili personaggi, altroché partigiani e scusanti addotte dall’ANPI, in tutto il Nord dopo la fine della guerra si sono perpetrati vili agguati, uccisioni, stupri e ladrocini riempendosi la bocca con la parola “liberazione”.
“Lo sappia Samuele Rago, presidente provinciale dell’Anpi che afferma che la bambina era una fascista, lo sappia che con questa scusa hanno massacrato e ucciso migliaia di italiani nei due anni successivi alla fine della guerra, e aggiungiamo: vergogna!”.