Disperazione

Sciopero Mondomarine, i lavoratori bloccano l’Aurelia: “Falciai persona poco seria, gioca sulla pelle dei lavoratori” fotogallery

Parole durissime per il proprietario dell'azienda, a pochi giorni dal possibile fallimento

sciopero mondomarine

Savona. Aurelia bloccata questa mattina a Savona tra le 8.15 e le 9 a causa di uno sciopero dei lavoratori dei cantieri Mondomarine, che hanno deciso di scendere in strada per denunciare ancora una volta l’incertezza sul loro futuro.

Slogan, petardi, fumogeni ed un blocco “ragionato” in modo da impattare il meno possibile sul traffico cittadino: i manifestanti hanno sfilato su una sola corsia dall’azienda fino alla rotonda che collega via Gramsci con la zona portuale, unico punto in cui il corteo ha completamente paralizzato la circolazione con il classico “girotondo”. L’obiettivo dei lavoratori non era infatti quello di arrecare disagi quanto quello di fare più “rumore” possibile per attirare l’attenzione su una questione ancora irrisolta nonostante le ripetute richieste di aiuto.

Sotto accusa le istituzioni, accusate quantomeno di mancata sorveglianza e di scarso tempismo nel fronteggiare una situazione che rischia di essere ormai definitivamente compromessa. Ma soprattutto i rappresentanti dei sindacati hanno avuto parole durissime per la proprietà e per il principale azionista Alessandro Falciai, definito “una persona poco seria” che “gioca sulla pelle dei lavoratori”. Sarebbe soprattutto lui, secondo Rsu e lavoratori, il responsabile di una crisi che il prossimo 5 ottobre potrebbe cancellare definitivamente una eccellenza della cantieristica savonese aperta ormai dal 1915: “Non ci hanno chiuso due guerre mondiali, ci è riuscito un management sciagurato” è la sintesi del pensiero dei sindacati.

“La decisione di scendere in strada è dovuta al fatto che fino ad oggi le istituzioni non hanno dato alcuna risposta alle nostre richieste – tuona Franco Paparusso della Uil – ossia avere un incontro immediato con la proprietà e cercare di capire che fine farà quest’azienda, evitando il fallimento il 5 ottobre. Se non avremo risposte questa non sarà l’ultima iniziativa, i lavoratori sono inca***ti“. Gli fa eco Lorenzo Ferraro, Fiom Cgil: “Siamo di fronte all’ennesima crisi industriale, è indispensabile che istituzioni locali e nazionali si attivino per trovare una soluzione all’ennesima crisi della provincia. E’ chiaro che le maestranze devono manifestare, è inevitabile quando ci sono imprenditori poco seri. Oggi la cantieristica è in forte ripresa, se ci si trova in queste condizioni sicuramente ci sono delle responsabilità enormi da parte della dirigenza“.

La diretta dello sciopero

Una furia, quella dei lavoratori contro Falciai, che parte da lontano, da quel sospetto di voler “abbandonare la nave” scappando quasi letteralmente con il proprio yacht. A giugno l’imprenditore chiese ai dipendenti di metterlo in mare anche se non era terminato: il sospetto dei lavoratori era che il principale azionista volesse portarlo in un altro cantiere per completarlo, sottraendolo all’eventuale blocco successivo al fallimento. L’8 giugno i lavoratori bloccarono quindi i cancelli impedendone il varo (leggi l’articolo). “Quella situazione è segno del fatto che siamo di fronte ad una vertenza che ha dell’assurdo – accusa Andrea Mandraccia di Cgil – questa era definita un’eccellenza fino a pochi mesi fa, la proprietà diceva che non c’erano problemi, ed ora ci troviamo davanti a questa situazione… Il comportamento della proprietà ha del drammatico, ci vuole serietà nel far le cose. Qui stiamo giocando con la pelle di più di 70 lavoratori, e l’indotto che c’era è già sparito”.[tag name=”mondomarine”]

Allo sciopero hanno partecipato anche i lavoratori del porto, le rappresentanze di altre aziende della provincia, come Bombardier o Piaggio Aerospace, ed anche figure istituzionali come la parlamentare Pd Anna Giacobbe: “Mondomarine è un’azienda di eccellenza, con professionalità molto alte, che per scelte sbagliate rischia di scomparire. E’ mio dovere stare accanto a questi lavoratori, cerco per quanto possibile di fare da collegamento con le istituzioni perchè tutti si operi per ‘stanare’ l’azienda e trovare una soluzione di prospettiva. Val la pena per una realtà come questa”.

Il corteo si è sciolto poco prima delle 9 davanti alla Torretta: i lavoratori si sono dati quindi appuntamento davanti alla Prefettura per continuare la protesta.

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