Savona. Continua a muovere passi l’indagine per violenza sessuale pluriaggravata e sequestro di persona nei confronti di una tredicenne che, lo scorso agosto, aveva portato in manette il savonese Pasquale “Lino” Massari, 56 anni, titolare del ristorante “T-Rex” di via Giacchero. Il prossimo 29 settembre è stato fissato infatti l’incidente probatorio durante il quale, con un’audizione protetta, sarà ascoltata la presunta vittima degli abusi.
Un passaggio necessario a “cristallizzare” la testimonianza della ragazzina che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, era stata attirata all’interno del ristorante di Massari con l’inganno, grazie ad una banale scusa. A quel punto, approfittando del fatto che erano soli, si sarebbe consumato l’approccio sessuale con la bambina: carezze e strusciamenti (fortunatamente non ci sarebbe stato nessun rapporto completo) che, sempre secondo l’accusa, sarebbero andati avanti almeno per mezzora. Poi la tredicenne sarebbe riuscita ad interrompere quell’incubo e ad uscire dal ristorante di via Giacchero.
Tornata a casa, comprensibilmente sconvolta per l’accaduto, avrebbe raccontato tutto ai famigliari che hanno subito allertato la polizia. Al termine degli accertamenti investigativi, ritenuta attendibile la versione della bambina, per il ristoratore, che è assistito dall’avvocato Cristiano Zunino, erano scattate le manette con le gravissime di violenza sessuale pluriaggravata e sequestro di persona.
Massari stando a quanto trapelato, davanti al gip, aveva ammesso l’approccio sessuale, mostrandosi anche dispiaciuto per quanto accaduto (“Non so che cosa mi sia preso” questo più o meno il suo pensiero) ma dato anche una versione di fatti diversa, respingendo con decisione l’accusa che ci sia stata da parte sua costrizione e di aver tenuto la ragazzina sotto sequestro.