Udienza rinviata

Problemi di salute: niente interrogatorio per il piromane seriale di Savona fotogallery

Il gip ha comunque convalidato l'arresto di Marco Ganzerla che rimane in carcere

Savona. Interrogatorio rinviato per motivi di salute. Marco Ganzerla, il cinquantacinquenne arrestato con l’accusa di essere il piromane seriale di Savona, questa mattina non era in condizione di essere accompagnato in tribunale a Savona per essere ascoltato dal gip Fiorenza Giorgi e, di conseguenza, l’udienza di convalida è stata posticipata.

Anche se Ganzerla non è stato interrogato, il suo arresto è stato comunque convalidato ed il giudice ha anche confermato la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo che resta quindi in carcere a Genova Marassi. Non appena sarà in condizione di essere interrogato, presumibilmente nei prossimi giorni, comparirà davanti al giudice del tribunale di Genova che lo ascolterà per rogatoria.

Ganzerla, che è assistito dall’avvocato Alessandro Stipo, deve rispondere delle accuse di incendio doloso continuato, evasione e lesioni personali aggaravate. Secondo i carabinieri di Savona, che lo hanno identificato e arrestato, il cinquantacinquenne è il responsabile di tutti i raid incendiari che si erano registrati la scorsa settimana in centro città: 21 roghi appiccati e due tentati. Per incastrarlo è servita una complessa attività investigativa, che ha impegnato decine di militari in borghese e un lungo studio a tavolino per definire la strategia dell’uomo e riuscire a sorprenderlo.

Sabato mattina il blitz decisivo che è culminato con l’arresto effettuato dal capitano Alberto Azara che, mentre sorvegliava in borghese piazza del Brandale, ha visto Ganzerla in azione. Nella perquisizione a casa sua i carabinieri hanno trovato altri oggetti riconducibili agli incendi (accendini e vestiti), mentre le analisi delle altre telecamere che lo avevano ripreso hanno permesso agli investigatori di ricostruire gli altri episodi: il piromane utilizzava gli accendini per dare fuoco a degli opuscoli pubblicitari, quindi li gettava nel cassonetto e si allontanava rapidamente.

Oltre ai raid a danno dei cassonetti, Ganzerla deve rispondere anche dell’accusa di aver dato fuoco alla coperta di un senzatetto che dormiva nella zona del Brandale. Per fortuna in quell’occasione una signora era intervenuta per spegnere il fuoco, salvando l’uomo.

Quando gli inquirenti gli hanno chiesto le ragioni del suo comportamento, Ganzerla si è limitato a spiegare di essere “arrabbiato con tutti”. L’uomo aveva recentemente terminato di lavorare come bagnino per una cooperativa.

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