I retroscena

“Ero arrabbiato con tutti”: con l’evasione il piromane di Savona forse cercava un alibi fotogallery

A Marco Ganzerla vengono contestati 23 episodi. Ieri ha sostenuto di voler comprare il giornale, ma in tasca aveva altri 2 accendini

Savona. Aveva due accendini in tasca, ieri, Marco Ganzerla, quando è stato nuovamente arrestato dai carabinieri poco dopo l’evasione dai domiciliari. L’uomo che per 5 giorni ha dato scacco alla città dando alle fiamme decine di cassonetti e cestini ha sostenuto di essere uscito per comprare il giornale: il sospetto dei militari, però, è che l’uomo volesse provare a costruirsi un alibi, dando fuoco ad altri cassonetti per dimostrare di non essere lui il piromane.

Sono 21 in totale gli incendi messi a segno dal 55enne piromane secondo i militari, più altri due tentati. L’uomo è stato arrestato sabato al termine di cinque giorni letteralmente “di fuoco”. Per incastrarlo è servita una lunga indagine, che ha richiesto decine di militari in borghese e un lungo studio a tavolino per definire la strategia dell’uomo e riuscire a sorprenderlo.

I carabinieri, infatti, hanno analizzato il “modus operandi” di Ganzerla e la sequenza temporale degli incendi, notando che spesso il fenomeno partiva dalle zone di via Pietro Giuria e piazza del Brandale. L’uomo colpiva di solito a partire dalla tarda mattinata, e si fermava sempre prima delle 19. Una telecamera di sorveglianza dell’Ipercoop aveva dato venerdì finalmente un volto all’uomo, e a quel punto la caccia si è fatta ancora più serrata: sabato mattina l’arresto effettuato dal capitano Alberto Azara, che mentre sorvegliava in borghese piazza del Brandale ha visto l’uomo in azione. “Mentre ero appostato in zona – racconta – ho ricevuto una segnalazione da un negoziante, aveva visto un uomo tentare di incendiare un bidone di rifiuti e poi dirigersi verso il Brandale. Una volta lì l’ho notato intento a dar fuoco a della carta, lasciandola poi all’interno di un cestino: a quel punto sono intervenuto e l’ho fermato, grazie all’aiuto di altri colleghi che avevo chiamato”. Ganzerla indossava lo stesso maglione con cui era ritratto nella fotografia, ma aveva cambiato scarpe e giubbotto.

Nella perquisizione successiva a casa di Ganzerla i carabinieri hanno trovato altri oggetti riconducibili agli incendi (accendini e vestiti), mentre le analisi delle altre telecamere che lo avevano ripreso ha permesso agli investigatori di ricostruire gli altri episodi: il piromane utilizzava gli accendini per dare fuoco a degli opuscoli pubblicitari, quindi li gettava nel cassonetto e si allontanava rapidamente. L’escalation degli ultimi giorni rendeva il fenomeno sempre più preoccupante: il timore era che Ganzerla prima o poi incendiasse anche altro come accaduto ad esempio in un caso, quando ha dato fuoco alla coperta di un clochard in via Mistrangelo mentre il senzatetto dormiva.

Per fortuna in quell’occasione una signora era intervenuta per spegnere il fuoco, salvando l’uomo. Questo episodio gli è costato una segnalazione alla Procura per tentato omicidio che, però, è stata derubricata in lesioni personali aggravate. Quando gli inquirenti gli hanno chiesto le ragioni del suo comportamento, Ganzerla si è limitato a spiegare di essere “arrabbiato con tutti”. L’uomo aveva recentemente terminato di lavorare come bagnino per una cooperativa che, in passato, aveva prestato servizio per Ata (ma non nell’ambito della raccolta rifiuti).

“il fenomeno stava creando non poco allarme in città, ed il timore era che potesse prima o poi sfociare in qualcosa di più grave – ha affermato nella conferenza stampa il comandante Dionisio De Masi – La cattura non è stata casuale ma frutto di un lungo studio sui comportamenti dell’uomo e sugli orari, per questo voglio complimentarmi con tutti i militari del comando provinciale ed in particolare del nucleo investigativo del capitano Azara”.

Ganzerla verrà interrogato domani mattina dal giudice Fiorenza Giorgi per la convalida dell’arresto. Il pubblico ministero Venturi, che chiederà una perizia psichiatrica, gli contesta i reati di incendio doloso continuato, evasione e lesioni personali aggravate.

leggi anche
cassonetti a fuoco
Emulazione?
Savona, ancora un cassonetto a fuoco in piazza del Popolo

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.