Bene/male

Dal senato ok al disegno di legge per aiutare i piccoli comuni: le reazioni dei sindaci del savonese

Il decreto prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro da utilizzare per investimenti di vario genere

casanova lerrone

Provincia. Il Senato ha approvato il disegno di legge che ha l’obiettivo di sostenere e valorizzare i piccoli comuni italiani (con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti) mediante lo stanziamento, per quest’anno, di 10 milioni di euro da utilizzare per investimenti di vario genere. Il testo, che porta la firma del presidente della commissione ambiente della Camera Ermete Realacci e di Patrizia Terzoni (M5S) ha ottenuto 205 sì (e due astensioni).

Il provvedimento interessa 5.585 comuni (cioè il 70 per cento circa di quasi 8 mila comuni italiani) e prevede, tra gli altri, interventi di manutenzione del territorio, specie in ambito di ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico; interventi per la messa in sicurezza di strade e scuole e di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico; la realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici; la diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale, ma anche semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento.

Si inizia, come detto, coi 10 milioni di euro resi disponibili per il 2017 ai quali vanno aggiunti 15 milioni di euro per ogni anno dal 2018 al 2023.

L’approvazione del disegno di legge ha scatenato reazioni diverse tra i sindaci dei “piccoli comuni” del savonese. Il primo cittadino di Roccavignale, Amedeo Fracchia, la definisce “una iniziativa molto bella” ma ritiene anche che sia “solo fumo negli occhi. Dieci milioni di euro suddivisi tra 4 mila comuni fanno 2.500 euro ciascuno. Credo siano un po’ pochi per riqualificare un centro storico. Spero si siano dimenticati uno zero”.

Più entusiasta Franca Mattiauda di Bardineto, che dice: “Finalmente una gioia. Apprendiamo con soddisfazione l’approvazione del disegno di legge. Ci auguriamo che gli stanziamenti previsti possano essere in concreto sufficienti a risolvere i tanti problemi dei piccoli comuni. Benissimo pensare a combattere lo spopolamento magari creando posti di lavoro, molto bene prevedere fondi per il turismo sostenibile e per le altre iniziative previste. Ci auguriamo che le norme di attuazione siano emanate in tempi brevi così da poter sviluppare e realizzare importanti opere”.

Molto più scettico, invece, Michele Volpati di Casanova Lerrone che dice: “Dieci milioni di euro per 4 mila comuni sono ridicoli e insufficienti per risolvere (come pensano a Roma) i nostri problemi e specie quelli riguardanti il dissesto, i collegamenti stradali e gli acquedotti. In media sono poco più di 2 mila euro a comune. Lordi, ovviamente, visto che va calcolata l’Iva e le spese di progettazione. Per ciascun comune restano quindi mille e 500 euro. Mi sembra una cosa un po’ ridicola nata per far solo titoli di giornale. Specie perché oggi hanno stanziato 54 milioni in tre anni solo per le piste ciclabili”.

Daniele Galliano di Bormida commenta: “La cosa è interessante, ma purtroppo 10 milioni di euro non sono molti per così tanti comuni.Certamente Bormida parteciperà per poter rifare la pavimentazione della piazza con i blocchetti di porfido (visto che le precedenti amministrazioni hanno pensato di rovinare quella esistente asfaltandola)”.

Il sindaco di Calizzano, Pierangelo Olivieri, commenta: “Non ho e non abbiamo ancora avuto modo di esaminare nel dettaglio la norma, ma si tratta di iter legislativo che stavamo seguendo con massima attenzione e interesse. Si parla da tanto tempo di ‘politiche per combattere l’abbandono del territorio’ e ‘incentivare il ritorno a vivere e lavorare fuori città’, ma possiamo ragionevolmente dire dopo questi anni di impegno diretto nell’amministrazione di un Comune ed un Territorio ’emblematico’ sul punto come, purtroppo, si sia trattato solo di dichiarazione di intenzioni. Finalmente la norma parrebbe invece entrare nel concreto”.

“Su diversi aspetti il nostro ente e la nostra comunità hanno evidenziato gravi necessità e relative mancanze, pronti e determinati a reagire. Quello del collegamento telematico, e non solo, è un punto fondamentale per rendere veramente ‘appetibile’ il nostro comprensorio, che tanto ha e può offrire, per vivere e lavorare. A Calizzano è ormai impossibile da mesi avere una connessione Adsl: se richiedi una attivazione (e ne sono testimone diretto) ti viene risposto che la rete in zona è statura e siamo area, da pochi mesi, ‘almeno’ in ‘programmazione di implementazione”’ ma non si sa quando. Ma i problemi sono gravissimi per la linea di collegamento dati presente e anche per quella telefonica, con gravissimi disagi e mancanze di collegamento in caso di maltempo, a volte anche lieve. Analoga situazione quella del segnale del digitale terrestre televisivo, ormai da mesi limitato a pochissimi canali: la nostra amministrazione si è attivata in varie maniere, ma ad oggi ahinoi con scarsissimi risultati”.

Per quanto riguarda invece il profilo della riqualificazione dei centri storici, l’amministrazione di Calizzano è “prontissima: il nostro ufficio tecnico ha pronto un progetto esecutivo che interessa il rifacimento delle reti sottoservizi (ciclo acqua e impianti) e il recupero/riqualificazione di pavimentazione e arredi, che potrebbe dare ancora maggior lustro al Nostro Borgo. Il progetto venne realizzato per la prima scadenza del Bando ‘6000 campanili’, che purtroppo non ci vide tra i beneficiari (diversamente dal secondo, con l’ottenimento dei fondi strutturali che ci hanno consentito di intervenire nelle frazioni di Vetria e Barbasiria”.

“Il nostro e mio pensiero sono dunque assolutamente e massimamente positivi con riferimento al provvedimento, dimostrazione che se le richieste vengono fatte in maniera ragionevole e il territorio ‘si fa sentire’, seppure con difficoltà e a volte con tempi che rischiano di logorare i risultati si possono ottenere. E per questo un grazie ad Anci Liguria che ci supporta e rappresenta, per fare sentire le nostre voci, piccole, ma tante e determinate”.

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