Altare. Nessuna vittima, ma milioni e milioni di vecchie lire di danni che ancora oggi gli altaresi ricordano. Sono passati 25 anni da quel maledetto martedì 22 settembre 1992, quando il savonese, specie Quiliano, pagó a caro prezzo quella terribile alluvione, una ormai delle tante.
Anche la Val Bormida fu colpita duramente, soprattutto Altare e Ferrania subirono ingenti danni che oggi, sui social, molti iscritti ricordano con amarezza. La città del vetro fu devastata da quell’evento, con il centro storico invaso dal fango, strade trasformate in torrenti, automobili accatastate dalla furia dell’acqua, negozi e scantinati completamente allagati, come si vede dalle immagini archiviate dall’allora emittente TeleValBormida.
L’alluvione colpì anche la frazione cairese e lo stabilimento della Ferrania, nel primo pomeriggio, venne fatto evacuare. Ad Altare, che restó poi senza corrente elettrica per ore, ci vollero anni per ripristinare la situazione, e uno degli interventi più ingenti della fine dello scorso millennio fu quello della realizzazione di un canale scolmatore in via Gramsci, che potesse regimare le acque sotterranee. Una vera catastrofe seppur senza vittime umane ma che molti, ancora, ricordano come uno scenario apocalittico.