Ricordo commovente

“Veniva da Cosseria, ma sembrava fosse da sempre nel Chianti a pedalare”: “L’eroica” saluta Luciano Berruti fotogallery

Gli organizzatori della celebre manifestazione ciclistica hanno dedicato un messaggio "all'omino dai baffi a manubrio"

Luciano Berruti

Cosseria si prepara a salutare Luciano “Lucky” Berruti che, domenica scorsa, se n’è andato proprio mentre stava pedalando sulla sua amata bicicletta. Questa mattina la chiesa del paese sarà certamente gremita: in tanti vorranno dare l’ultimo saluto a un uomo che è stato ambasciatore del ciclismo d’epoca nel mondo.

Tantissimi sono stati i ricordi ed i messaggi d’affetto per “Lucky” arrivati nelle ultime ore e, tra questi, è arrivato anche quello degli organizzatori de “L’eroica”, la celebre manifestazione ciclistica nata nel 1997 per “ricercare e diffondere le radici autentiche di uno sport straordinario, con una grande anima popolare, per far riscoprire la bellezza della fatica ed il gusto dell’impresa”.

“Svegliarsi senza Luciano Berruti è scoprirsi certamente un po’ più poveri. Mancherà a tanti di noi quell’omino dai baffi a manubrio che tutti chiamavano L’Eroico per via del suo aspetto ma soprattutto per ciò che Luciano rappresentava per il mondo; l’icona di un ciclismo fondato sul sacrificio, sulla fatica e sul sudore. A migliaia ogni anno non vedevano l’ora che arrivasse la prima domenica d’ottobre per incontrarlo a Gaiole, in Chianti, che lo aveva nominato cittadino onorario; Luciano veniva da Cosseria, in provincia di Savona, ma sembrava fosse da sempre nel Chianti a pedalare lungo le strade bianche che gli ricordavano il ciclismo d’un tempo e la sua gioventù” si legge nel post de L’Eroica.

“Luciano Berruti era un uomo sempre in fuga; dalla banalità e dal conformismo, dalla modernità e dalla superficialità che rimproverava spesso ai giovani d’oggi. Lui, che non sapeva cosa fossero i social, era l’uomo a pedali più fotografato, postato e amato al mondo perché quel suo aspetto così antico, ma mai vecchio, lo avvicinavano molto alla gente che amava sentire le storie che raccontava. Storie di vita e di sport. Storie di gioia e sofferenza. Spesso di speranza di un futuro migliore, fondato sui valori più importanti della vita” prosegue il ricordo sulla pagina social della celebre corsa ciclistica.

“I suoi racconti iniziavano sempre dai suoi ferri; quelle biciclette senza tempo che in mano a lui prendevano vita e raccontavano di mestieri ed imprese, gioie e dolori. Di speranze mai sopite. E raccontava sorridendo, con gioia e serenità. Il suo cuore era generoso ed altruista. Luciano non si negava. Era fatto così; in bicicletta, nel suo museo e a casa. Luciano raccontava molto della sua famiglia, dei luoghi nei quali era cresciuto, del mondo che all’improvviso aveva scoperto grazie alla bicicletta. Con lui la vita e il ciclismo prendevano la forma di un sogno. Luciano era e rimane una piccola leggenda umana che il popolo de L’Eroica saluterà mercoledì 16 agosto, alle ore 10.30 a Cosseria. Ciao Luciano!”.

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