Savona. E’ stato processato per direttissima questa mattina in tribunale Youssef Lamoudni, il ventisettenne di origini marocchine, residente in Lombardia, che ieri sera è stato arrestato dai carabinieri dopo un tentativo di furto sopra un’autovettura parcheggiata in corso Mazzini. Secondo quanto contestato dai carabinieri, intorno alle 19 di ieri, il giovane ha forzato la vettura per rubare un telefonino e dei contanti, circa 100 euro, ma è stato sorpreso dal proprietario che in quel momento era in un negozio.
A quel punto tra i due è nata una colluttazione (lo straniero ha anche fatto cadere per terra la vittima del furto) e mentre Lamoudni tentava di scappare sono intervenuti i carabinieri dell’aliquota Radiomobile della Compagnia di Savona che lo hanno arrestato. Inizialmente al marocchino è stata contestata l’accusa di tentata rapina, poi riformulata come furto aggravato.
Questa mattina, in aula, il giovane si è difeso spiegando di non essere responsabile del furto. Secondo Lamoudni a forzare la vettura sarebbe stato un altro ragazzo, che lui aveva incontrato al mare e con il quale stava tornando verso la stazione, poi riuscito a fuggire. Una versione che non gli ha evitato di finire in carcere: il giudice, anche alla luce dei suoi precedenti, ha applicato per lui la misura cautelare più severa. Il processo, vista la richiesta di termini a difesa dell’avvocato Paolo Brin, riprenderà il prossimo 30 agosto.