Zuccarello. Il post delle polemiche sull’arrivo dei profughi a Zuccarello (ora cancellato) continua ad alimentare la bagarre politica e dopo le accuse di razzismo arrivate dalle opposizioni e dal Pd in particolare, l’assessore regionale della Lega Nord Stefano Mai ribatte alle feroci critiche: “”Non ci sto a essere accusato di razzismo da un Pd che, con scelte fallimentari di politica di integrazione fasulla, ha innescato una vera e propria bomba sociale: i fatti di oggi a Roma ne sono l’ennesima dimostrazione”.
“Da sindaco del Comune di Zuccarello, incarico che ho svolto con passione per due mandati, i miei concittadini sanno bene quale sia stato il mio impegno in azioni di vera integrazione e inclusione sociale rivolti a nuclei familiari di immigrati regolari, che lavoravano e pagavano le tasse”.
E l’assessore regionale, rispondendo al gruppo Pd in Regione, aggiunge. “Non posso accettare, tuttavia, che gli sforzi fatti dai miei concittadini, per promuovere Zuccarello, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, e da me in prima persona – il red carpet non ha ricevuto alcun finanziamento pubblico, ma è stato acquistato di tasca mia – siano vanificati dalle decisioni calate dall’alto dal governo: l’accoglienza di un gruppo di immigrati, di cui non sappiamo nulla, non può essere ospitato nel cuore del nostro borgo, perché mette a rischio la tenuta sociale della comunità e l’immagine turistica del territorio”.
“Come sempre – conclude Mai – il Pd non sa fare altro che usare l’accusa del razzismo per mascherare i propri fallimenti, ben chiari, invece, ai cittadini. Se, infine, il Pd ligure è così attento all’espressione gergale che ho utilizzato in uno scambio di battute con alcuni miei concittadini, sono curioso di sapere come giudica le esternazioni fatte in pubblico dal sindaco Pd di Firenze che, non più tardi di qualche giorno fa, ha urlato Allah Akbar e poi si è affrettato a chiedere scusa non alle vittime del terrorismo, ma alla comunità islamica: evidentemente i concetti di violenza e razzismo nel Pd un po’ confusi”.