Tradizioni

Loano, dopo le targhe per il caruggio ecco quelle per “i carugetti orbi” fotogallery

I benefattori che a fine 2015 avevano donato tre targhe per il centro storico ed il ponte di San Sebastiano ne stanno per donare altre

Loano. Dopo quelle per “u caruggiu” e per “u punte du nicciu” ecco quelle per “i carugetti orbi” dentro le mura. Prosegue l’opera di recupero toponomastico (ed affermazione identitaria) messa in atto da un gruppo di loanesi che a dicembre del 2015 avevano donato al Comune e alla comunità tre targhe riportanti la corretta dicitura del nome del centro storico e dello storico ponte di San Sebastiano a Loano.

A dicembre di due anni fa tre benefattori loanesi avevano deciso di far apporre alle due estremità di via Garibaldi due lastre di pietra del Finale indicanti la corretta denominazione della parte più antica della città, che si chiama caruggio (in dialetto “u caruggiu”) e non budello, come ben sanno i loanesi e come sovente dimenticano i turisti. Una terza, poi, era stata apposta nei pressi del ponte di San Sebastiano ponte su cui si trova la statua dedicata al santo, chiamato anche “punte du nicciu” per la presenza della nicchia che ospita l’immagine sacra.

L’iniziativa aveva l’obiettivo di “mettere le cose in chiaro” con i tanti villeggianti che frequentano la cittadina rivierasca e che spesso si ritrovano a indicare le parti della città in maniera impropria, facendo indispettire non poco i loanesi più puristi e affezionati alle loro tradizioni: “Sentire chiamare ‘budello’ il cuore di Loano ci fa lo stesso effetto che sentire dal fornaio la richiesta di un ‘pezzo di pizza bianca’ – spiegavano due anni fa i promotori dell’iniziativa – Non esiste la pizza bianca. Ciò che i panettieri loanesi sfornano è esclusivamente focaccia. Ed è buonissima”.

Ma c’è altro: “La nostra iniziativa vuole anche sfatare il luogo comune che etichetta i liguri come scontrosi e inospitali. Siamo felici di accogliere i tanti turisti che scelgono Loano e la Riviera per le loro ferie. E ci fa piacere far conoscere ai nostri ospiti le tante ricchezze del territorio: il mare, l’entroterra e anche la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri modi di dire. Un ligure può essere un po’ chiuso all’inizio ma quando diventa tuo amico è un amico vero”.

Due targhe per il

Due anni dopo, ecco la nuova donazione: “Quando abbiamo deciso di offrire al Comune le tre targhe pensavamo di avere fatto un piccolo dono ai loanesi e agli ospiti. Oggi chi alza lo sguardo e legge queste scritte è pervaso da un senso di appartenenza alla nostra amata Liguria ed al suo antico dialetto. Ora abbiamo deciso di proseguire donando altre targhe”.

La prima sarà quella che indicherà l’ingresso nei “carugetti orbi”, cioè i vicoli e le piazzette collocati all’interno delle antiche mura e che costituiscono la parte più antica della città. Secondo le ricostruzioni storiche, questo è il nucleo originario della “Loano sul mare” voluta dalla famiglia Doria all’inizio del XIV secolo per incentivare la pesca ed il commercio marittimo ed diversificare l’economia, ancora legata principalmente all’agricoltura.

Anche in questo caso, la collocazione di queste nuove targhe ha prima di tutto lo scopo di affermare l’identità e lo spirito di comunità: “Come scrissero l’esimio professor Cavalli ed il professor Arecco, il dialetto non deve scomparire. Speriamo che il nostro messaggio possa servire a chi ama la nostra terra”.

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