Lettera al direttore

Lettere

Concerto interrotto ad Albenga, Visual School: “Viva la musica…”

Albenga. I recenti accadimenti appresi dai giornali, che hanno riportato il racconto dell’intervento delle forze dell’ordine per interrompere un concerto in Piazza del Popolo, ad Albenga, a seguito delle innumerevoli chiamate di lamentela da parte del vicinato, sono solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno (tristemente) accompagnato l’estate ligure e ingauna.

La scuola di arti grafiche e audiovisive Visual è nata tre anni fa dall’incontro di creativi e artisti che amano l’arte in ogni sua manifestazione e forma, ne hanno fatto un lavoro e vogliono preservarla, divulgarla e insegnarla a chiunque la vorrà imparare e condividere.

Per questo motivo, e senza polemica alcuna verso gli attori implicati in questa vicenda, ci teniamo a esprimere il nostro parere e la nostra solidarietà verso chi è stato interrotto nell’esercizio della sua arte.

Questa lettera aperta è indirizzata a tutta la cittadinanza, ai turisti, alle amministrazioni, alle forze dell’ordine, alle associazioni culturali, ai musicisti e a chiunque vorrà leggere e ragionare con noi su alcuni aspetti che riguardano, non solo una serata di musica, ma il nostro territorio e la nostra cultura.

Non c’è accusa né polemica.
Non vogliate trovarla dove non si annida e nasconde.
Il primo ragionamento è sulle risorse della nostra splendida terra.

Spesso in Liguria troviamo fastidioso quello che dalle altre parti è risorsa preziosa e ricercata.

Una piazza meravigliosa, un centro storico unico. Non sono più belli se vivi e pieni di gente, luci, suoni e colori?
Non è forse vero che uno stabile non vissuto, poi si deteriora e cade a pezzi?

Con la stessa speme dovremmo pensare alla nostra città, farla diventare il nostro salotto, riempirla di amici, profumi e sorrisi, e non abbandonarla al vuoto e al silenzio.

Perché così cadrà a pezzi e sarà occupata da chi non ne avrà cura.

Onestamente, domandiamo: chi chiama per interrompere un concerto, non è lo stesso che si lamenta per la mal frequentazione di quella piazza, di quel centro storico?

È nostra presunzione penare che se questi luoghi fossero sempre vivi e vissuti, anche questo problema andrebbe risolto.
La provvidenza ci ha donato un teatro unico, con risorse turistiche e agricole d’eccellenza. Ora sta a noi amarlo e mettere su quel palco i giusti attori, le giuste luci, la giusta colonna sonora.

Il secondo pensiero va al danno creato a chi organizza e a chi è coinvolto nelle serate. Chi prepara la serata è ovviamente munito dei permessi. Fa uno sforzo logistico ed economico per dare un servizio ai suoi clienti e, cosa fondamentale, alla città tutta. Prende un accordo con dei musicisti che sono a loro volta lì per lavorare e stipula un tacito patto con gli avventori che accordano la loro preferenza a quel tavolino, perché là possono bere un drink e ascoltare della buona musica.

L’interruzione della serata crea quindi un danno a tutte queste quattro categorie: organizzatori e locali, artisti e musicisti, avventori e turisti e, lo ripetiamo convintamente, alla città intera che nel passaparola diventerà il paese dove interrompono la musica dal vivo e si svuoterà pian piano.

E tutto questo ci porta al punto precedente: davvero, non è meglio una città che vive, respira e, perché no, canta?
La terza riflessione va al paradosso dell’accaduto.

Se esistono delle procedure di permesso, perché poi un concerto può essere interrotto per una chiamata? Questo davvero ci sfugge.
Infine, è doveroso rivolgersi ai musicisti e agli organizzatori.
Non mollate.
Non fatelo mai.

Come tutti gli altri che ci credono, non dovete lasciarvi demoralizzare.
Esprimere la propria creatività è la cosa più bella che ci sia. Permette di raccontare storie e collegarsi con la gente e con il territorio.

Offrire uno spazio per esprimerla è segno di grande sensibilità e attenzione.
Noi di Visual School crediamo sinceramente nell’espressione artistica, sia questa fumetto, fotografia, grafica, cinema o musica, e a voi vogliamo mostrare il nostro sostegno e la nostra solidarietà, sempre ovviamente nel rispetto delle leggi e delle normative in essere.

Quando abbiamo scelto Albenga come sede della nostra avventura, lo abbiamo fatto consapevoli di essere ospiti di un territorio che è per sua stessa conformazione espressione di arte e di cultura.

E arte e cultura continueremo a divulgare, promuovere e sostenere, sperando che in molti si uniranno al nostro pensiero.
Senza offendere nessuno, ci tenevamo a condividere un ragionamento.
Seduti, tutti insieme, nel salotto della nostra città.
Con un buon drink.
E buona musica di sottofondo.

Visual School è dalla parte dell’arte, e la musica è arte.

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