Albenga. Ad un anno di distanza dalla tragica morte del poliziotto Diego Turra, che prestava servizio a Ventimiglia per l’ordine pubblico per l’emergenza migranti, questa mattina nella cattedrale di San Michele ad Albenga è stata celebrata una Messa in suffragio.
L’assistente capo di 52 anni morì stroncato da un infarto lo scorso 6 agosto 2016 a Ventimiglia, mentre era impegnato in un servizio di ordine pubblico per l’emergenza migranti al confine di Stato. Era in servizio al reparto mobile di Genova, e faceva parte della squadra di poliziotti che la questura di Imperia aveva chiesto e inviato al confine per gestire l’emergenza: qui erano scoppiati dei tafferugli tra anarchici del movimento No Borders e forze dell’ordine. Il decesso si è verificato una volta conclusa un’attività di perlustrazione dove Turra era impegnato in una camminata a passo sostenuto lungo i binari della linea ferroviaria ventimigliese. Nonostante gli interventi tempestivi dei colleghi e quindi dei sanitari del 118 che hanno cercato di rianimarlo l’infarto si era rivelato fatale.
Turra era sposato con Danila, una donna dell’Ecuador che aveva conosciuto durante una vacanza in Spagna. Insieme abitavano da oltre un anno in un appartamento di Alassio insieme alle figlie di lei Marianela e Belen.