Rassegna estiva

Un tesoro sepolto nel castello di Andora? I “Misteri di Liguria” di Luca Valentini a “Sotto l’Archetto”

Appuntamento il 26 luglio alle ore 21.30 in piazzetta del Parco degli Aviatori

Luca Valentini

Andora. Nuovo appuntamento con la rassegna “Sotto l’archetto”, condotta da Cristiano Bosco, che il 26 luglio, alle ore 21.30, nella piazzetta attigua al Parco degli Aviatori, ospita il collega Luca Valentini, autore del libro “Misteri di Liguria”. Fra le tante storie raccontate dal giornalista ligure, una riguarda anche Andora.

“Vi fu un tempo in cui il castello dei Clavesana ad Andora venne preso d’assedio dai genovesi – racconta l’autore -. La stretta durò settimane, ma prima di cedere alle brame di conquista nemiche, ormai impossibilitati a reggere oltre, gli abitanti del maniero decisero di impedire loro di appropriarsi almeno delle ricchezze conservate nel tesoro ed iniziarono a raccogliere tutto l’oro presente fondendolo in forma di maialino. Il prezioso artefatto venne sepolto in un’area del castello considerata sicura dove si troverebbe ancora oggi”.

Se si tratti di leggenda metropolitana o verità storica se ne discuterà con l’autore di “Misteri di Liguria”, primo libro di Luca Valentini che propone un intrigante viaggio alla scoperta di personaggi curiosi, come il professor Voronoff che ricercava l’elisir di lunga vita, di vicende straordinarie e oscure, dagli studi varazzini sulla crono visione di don Luigi Borello ai processi trioresi di fine cinquecento che condussero al rogo molte donne accusate di stregoneria, passando per antiche leggende di mistici, veggenti, demoni, fantasmi e statue miracolose. Ci sono anche enigmi irrisolti a caccia di alieni, dischi volanti e creature misteriose nel mare, nel cielo e nei fitti boschi dell’entroterra ligure, immersi nell’atmosfera magica di un territorio ricco di tradizioni affascinanti e spesso dimenticate.

L’autore intraprende un viaggio attraverso percorsi dimenticati che affondano le loro radici molto lontano nel tempo, cercando di evitare le generalizzazioni e separando con cura i fatti dimostrabili dalla mitologia attraverso una lunga e capillare attività di ricerca con il supporto di testimonianze dirette, documenti e indagini sui luoghi teatro dei fenomeni, facendo attenzione a non superare mai il sottile limite che separa la scienza dalla pseudoscienza.

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