Le verità nascoste

Savona cancella il concerto dei Buio Pesto: i retroscena dietro le accuse di Massimo Morini

Il cantante nel suo sfogo ha lanciato insinuazioni pesanti, che hanno scatenato le minoranze: abbiamo provato a scoprire cosa si cela dietro il "non detto"

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Savona.Per motivi privati e personali, ma che potrei anche rendere pubblici, scatenando un putiferio totale, il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio e l’assessore Maurizio Scaramuzza ci hanno garantito, l’estate scorsa, che avrebbero organizzato e spesato un nostro concerto a Savona. Questo perchè, sappiatelo e non andrò oltre, ce lo dovevano. Punto e basta: avevano un debito di riconoscenza nei nostri confronti”.

Ecco la frase scritta ieri da Massimo Morini, leader dei Buio Pesto, che ha fatto tanto discutere sotto la Torretta. Una frase carica di sottintesi, di verità suggerite, di scenari torbidi. Dopo l’attacco di ieri del cantante, questa mattina l’assessore Scaramuzza ha replicato spiegando la sua versione dei fatti. Ma al di là del “tira e molla” sul concerto in sé, a destare scalpore è stato proprio il “non detto”, il contenuto sibillino delle frecciate di Morini. Caprioglio e Scaramuzza avevano “un debito” personale? Di che tipo? E per quale ragione avrebbero dovuto pagarlo con soldi pubblici? E poi quei riferimenti ai finanziamenti “spostati da non si sa bene chi, ma io so benissimo per cosa” e allo sponsor “che ‘è stato sparito’”.

Ecco i quesiti che in queste ore hanno affollato la scena politica savonese. Li ha riassunti bene Cristina Battaglia in un post: “Quando afferma che questa amministrazione aveva garantito (con soldi pubblici, evidentemente) che avrebbe spesato il Concerto dei Buio Pesto (che, ricordo, hanno chiuso con un concerto in Darsena la campagna elettorale del centro destra) perché glielo dovevano lo scenario che si apre è evidentemente ancor più grave. La Sindaco faccia assoluta chiarezza in merito alle affermazioni di Morini”. Mentre Matteo Marenco, ex candidato con la stessa Battaglia ed ora responsabile dell’iniziativa “Circoli in Piazza”, è lapidario: “Quando si parla di elezioni, di campagne elettorali, di voti, di promesse, di favori veri o presunti parole come queste pesano come macigni al netto dei reati che potrebbero configurare”. Ed il Pd (su suggerimento dell’ex assessore al bilancio Luca Martino) ha già presentato un’interpellanza sul tema.

Ma quale sarebbe il “debito di riconoscenza”? E come e perché gli sponsor sarebbero “stati spariti”? Abbiamo cercato di scoprire cosa si cela davvero dietro le parole del leader dei Buio Pesto, andando oltre le sue velate accuse ed i “no comment” di Scaramuzza. I Buio Pesto sono stati le “guest star” della chiusura della campagna elettorale del centrodestra a Savona, e nell’ambiente della politica, come detto, il sospetto è quello espresso dalla stessa Battaglia, ossia che in quella occasione qualcuno (un esponente regionale) abbia chiesto loro di intervenire (“regolarmente pagati”, fanno sapere dai Buio Pesto: la fattura è stata saldata dalla segreteria nazionale della Lega Nord) promettendo, in caso di vittoria, un concerto a Savona.

Niente di “subdolo”, ma un più ingenuo “venite a suonare, che se vinciamo poi vi chiamiamo a fare il concerto di Capodanno”. Parole che però di fronte a un risultato elettorale inatteso per lo stesso centrodestra sarebbero diventate una promessa: una promessa “scaricata” quindi sull’assessore di riferimento (Scaramuzza) ma impossibile da mantenere, una volta emerse le reali condizioni delle casse comunali. Una versione però “smentita” dagli stessi Buio Pesto: “Noi non abbiamo colore, e suoniamo sempre e solo regolarmente pagati per qualsiasi schieramento – chiarisce Massimo Morini – Il ‘debito’ a cui mi riferivo era in realtà molto più personale: il 17 luglio dello scorso anno, durante un concerto in via Verdi per l’Associazione ‘Insieme per Villapiana’, Scaramuzza venne da me a congratularsi e a promettermi che, dopo 10 anni di ’embargo’ da parte della giunta Berruti, ci avrebbe riportato in Darsena per Capodanno. Una promessa personale, che però per me ha un valore: se fai una promessa ne sei responsabile, altrimenti siamo ‘i soliti italiani’. E lui mi disse ‘ai soldi penso io, li trovo io'”.

Già, i soldi. Scaramuzza “pagherebbe” soprattutto il rifiuto di attingere ai fondi del Comune, data la profonda crisi del bilancio. E la questione sponsor? L’assessore ha spiegato ad IVG: “Per il concerto di luglio ne avevo trovato con fatica uno da 3000 euro, ma non bastavano”. Quello che non rivela, e che emerge invece chiacchierando nei corridoi della Regione, è che l’assessore di sponsor ne aveva trovati due. Il primo, una bevanda energetica, garantiva 5000 euro, ossia la cifra necessaria a coprire il cachet dei Buio Pesto; il secondo, una banca, ne offriva appunto 3000 che sarebbero serviti per le spese vive e quelle legate alla sicurezza. E’ a questo punto, però, che sarebbe intervenuto un assessore regionale (ufficialmente “non identificabile”) che avrebbe sostanzialmente imposto al Comune di Savona di dirottare i 5000 euro della bevanda energetica sull’Opera Giocosa (già destinataria di un contributo regionale, e già vittima di un “taglio” da parte del Comune di Savona). In assenza di quei soldi, quelli della banca diventavano inutili, ed è stata la stessa azienda a decidere di destinarli a quel punto ai fuochi artificiali.

Un “diktat” che spiegherebbe le frasi sibilline di Morini (lo sponsor che “è stato sparito” ed i fondi “spostati da non si sa bene chi, ma io so benissimo per cosa”). E la sua rabbia per un evento promesso da un esponente della Regione e non mantenuto a causa dell’intervento di un altro esponente regionale. In mezzo il Comune di Savona, il rifiuto di Scaramuzza di attingere al bilancio e lo “scippo” dello sponsor faticosamente trovato. Morini da questo punto di vista ha le idee chiare: “Dopo il forfait di Capodanno non ho protestato, e questo dimostra la mia buona fede. Di fronte alle esigenze di bilancio non ho creato problemi perché voglio bene ai savonesi e ho grande rispetto per una città che ci ha sempre apprezzato. Se Scaramuzza è finito ‘in mezzo’ mi dispiace, e quando lo incontrerò mi scuserò con lui – conclude il cantante – però in ogni caso quando prometti qualcosa nei sei responsabile, e se ti ‘portano via’ la sponsorizzazione devi trovarne un’altra“.

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