Caro Arnaldi, non rilancio nessuna teoria nè revisionista e nè di altro genere e tantomeno seguo le mode, per la precisone. Posto semplicemente tutto ciò che tratta di Villanova nel bene e nel male..
Sinceramente i tuoi consigli sono del tutto superflui, io da sempre ascolto i miei concittadini come dicevo nel bene e, purtroppo, nel male. Le storie dei fratelli Navone e del papà e di tutti gli altri sono molto note e tutte nel mio cuore…sono cresciuto giocando presso la casa della sorella dei Navone, Francisca e della mamma Sabina e del cognato Fulvio Ramella che ogni 25 aprile era il primo ad arrivare in Comune per la sfilata e la commemorazione. Sono cresciuto a stretto contatto con un altro vicino di casa, quel Bartolomeo Panizza detto Berto che era riuscito a scappare dalla Foce del Centa prima che lo fucilassero e che il giorno della fuga lo ricordava con gli amici facendo baldoria a 5 metri da casa mia. Se non ti basta ancora ti posso dire che sono cresciuto sotto la guida di don Giacomo Bonavia mio parroco e di don Giuseppe Pelle detto Celesia di cui avevo grande stima e affetto ed assieme hanno concelebrato il mio matrimonio.
Se non ti bastasse ancora ti posso assicurare che ero in ottimi rapporti e confidenze con il comandante partigiano Ramon, Rossi Raimondo, vicino di casa con cui dialogavo quotidianamente a casa mia e spesso a casa sua di tante cose e delle persone. Tra l’altro magari è un fatto poco importante, ma per me lo è stato molto, ho celebrato io il matrimonio di Ramon con Elsa ed è stato il mio primo matrimonio da neo Sindaco eletto nel 1985. Solo per farti capire che io parlo con la mia gente, di ogni credo e religione e di ogni idea politica.
Pietro Balestra
Nota della Redazione: il botta e risposta tra l’associazione Fischia il Vento e Balestra fa riferimento ad un articolo inviato da Nicolick quasi un anno fa, pubblicato il 22 agosto 2016 nell’ambito di una serie di articoli denominata “omicidi savonesi” in cui si ripercorrevano fatti di sangue del passato della nostra provincia.