Dati federpneus

Gommisti, crescono le attività in Italia e in Liguria: a Savona +23,8%

Rispetto al 2011, quando la rete dei gommisti era costituita da 6.118 attività, vi è stato un aumento del 7,8%

gomme auto

Liguria. Nel 2016 in Liguria la rete dei gommisti ha toccato quota 141 aziende. Rispetto al 2011, quando la rete dei gommisti era costituita da 124 attività, vi è stato un aumento del 13,7%. La provincia della Liguria che ha fatto registrare la crescita maggiore del numero dei gommisti è La Spezia (+30%), seguita da Savona (+23,8%) e Genova (+13,6%). A Imperia, invece, la situazione è rimasta invariata. Questi dati, di fonte Cerved, sono resi noti da Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici).

“A livello nazionale, nel 2016, la rete dei gommisti ha toccato quota 6.594 aziende, che rappresentano il 5,6% sul totale delle 117.540 aziende che si occupano di assistenza agli autoveicoli nel nostro Paese. Rispetto al 2011, quando la rete dei gommisti era costituita da 6.118 attività, vi è stato un aumento del 7,8%. La crescita della rete dei gommisti è pienamente coerente con il momento positivo che la professione del venditore e montatore di pneumatici sta attraversando negli ultimi anni. Una professione, quella del gommista, che si è notevolmente evoluta rispetto al passato e che ha puntato su una specializzazione sempre maggiore, anche per far fronte ad un mercato sempre più competitivo e tecnologicamente all’avanguardia. La crescita della rete dei gommisti si spiega anche con la nuova richiesta generata dall’introduzione dell’obbligo di utilizzare i pneumatici invernali in determinati periodi dell’anno e in determinate zone, obbligo che deriva dalla presa di coscienza da parte del legislatore dell’importanza dei pneumatici per garantire la sicurezza in tutte le condizioni di esercizio” spiegano da Federpneus.

“Analizzando la struttura della rete dei gommisti a livello territoriale, si osserva che dal 2011 al 2016 si è avuto l’incremento maggiore nelle regioni settentrionali (+12%), mentre nelle regioni meridionali e insulari la crescita è stata meno marcata (rispettivamente +3,9% e +4,5%). Le regioni del Centro, invece, si attestano poco al di sopra della crescita media registrata a livello nazionale (+8,9%). Nel dettaglio, la regione che ha avuto l’aumento maggiore è stata il Piemonte (+15,9%), seguita da Liguria (+13,7%) e Veneto (+13%). Solo due regioni hanno il segno meno: si tratta delle Marche (-2,3%) e della Valle d’Aosta (-22,2%).
Sempre a livello regionale, la regione in cui al 2016 è presente il maggior numero di gommisti è la Lombardia (771), seguita da Sicilia con 746, Campania con 634, Lazio con 609 ed Emilia Romagna con 568. In totale, queste cinque regioni ospitano poco più della metà di tutte le aziende di gommisti del Paese” proseguono dall’Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici.

“Con le sue 6.594 aziende distribuite sul territorio nazionale, la rete dei gommisti in Italia è sufficientemente capillare e, in linea di massima, proporzionata al grado di sviluppo della motorizzazione nel nostro Paese, che ha una delle densità automobilistiche più elevate a livello mondiale. Secondo gli ultimi dati ACI disponibili, nel 2016 in Italia il parco circolante contava 43.492.002 autoveicoli. Di conseguenza, a fronte dei 6.594 gommisti in attività nel 2016, risulta che in Italia nel 2016 ogni gommista poteva disporre in media di un bacino di 6.596 autoveicoli. Il pneumatico moderno è sempre più performante e tecnologico, al passo con le innovazioni del veicolo, con il quale deve costantemente dialogare, e lo deve fare al meglio. Il rivenditore specialista di pneumatici possiede la professionalità e la strumentazione adeguata per offrire un servizio al pneumatico a regola d’arte. La professionalità è stabilita anche per legge. Infatti la legge 122/92 ‘Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell’attività di autoriparazione’, disciplina e regolamenta le diverse categorie di autoriparatori tra cui il gommista, il quale deve avere e mantenere una serie di requisiti tecnici e attrezzature specifiche, al fine di garantire un più elevato grado di sicurezza stradale” concludono da Federpneus.

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