Budapest 2017

Campionati mondiali: il Settebello esce di scena nei quarti di finale

Gli azzurri si arrendono alla Croazia, vittoriosa per 12 a 9

Settebello

Tovo San Giacomo. Il cammino dell’Italia ai campionati mondiali si interrompe ai quarti di finale. Passa la Croazia che vince 12-9 grazie a quattro gol di Sukno e Garcia Gadea. Il Settebello esce dalla zona medaglia dopo tre edizioni consecutive con lo storico oro conquistato a Shanghai nel 2011 e i quarti posti a Barcellona e Kazan.

Una sconfitta dolorosa e nel contempo formativa, che frena l’incedere di una squadra in parte rinnovata al primo anno del quadriennio, che ha dimostrato già di giocare un’ottima pallanuoto (9-9 nel girone con l’Ungheria semifinalista, sul più 2 a 4 minuti dalla fine), che ha saputo affrontare l’indisponibilità dell’ultim’ora di Del Lungo, Velotto e Gallo e di aver assimilato il mantra del ct Campagna: un chiaro no alla cultura degli alibi.

Gli azzurri, avanti solo sul 6-5, con Bodegas imbottito di anti infiammatori per problemi alla schiena e Renzuto Iodice autore di un’altra tripletta, torneranno in vasca giovedì alle 15 per la semifinali del quinto posto con l’Australia, battuta 15-5 dai campioni di tutto della Serbia, olimpici, mondiali, europei e della World League. Un doppio confronto amaro con gli aussies, aperto mercoledì alle 13,30 dal Setterosa sconfitto 9-8 dalla Russia nei quarti di finale del torneo femminile.

Il commento del ct Campagna: “Non abbiamo giocato bene eppure abbiamo raggiunto il vantaggio sul 6-5 piazzando un break di 3-0. Avremmo dovuto controllare meglio la reazione della Croazia, invece abbiamo bucato un momento determinante della partita, senza riuscire a conquistare falli gravi e subendo in difesa. Abbiamo finalizzato male situazioni che abbiamo ben sviluppato, forzando il tiro o senza riuscire a servire i centri, in alcune occasioni anche doppi. La sofferenza in difesa è una conseguenza. Se nei quarti di finale subisci 12 gol diventa difficile vincere. Sono comunque contento delle prestazioni offerte dai ragazzi, cui chiedo la massima attenzione per raggiungere il quinto posto. La base è solida. Il gruppo ha valori importanti. L’Italia avrebbe meritato di restare tra le prime quattro squadre al mondo e sono certo che sarà protagonista nel quadriennio”.

La cronaca. L’inizio è complicato. Passa la Croazia alla prima superiorità numerica con Setka dopo 1’12”. L’Italia non trasforma il successivo uomo in più con Bijac che si oppone a Di Fulvio. Poi Loncar si procura un rigore su Bertoli che Sukno trasforma a 2’30” malgrado la smanacciata di Tempesti. Campagna chiama time-out e gli azzurri rientrano in partita in meno di un minuto con la superiorità trasformata da Renzuto Iodice e con una pregevole palomba di Aicardi servito ai due metri da Di Fulvio. Sukno però riporta avanti la Croazia trasformando una doppia superiorità e gli azzurri non sfruttano le due opportunità con l’uomo in più prima della chiusura del parziale.

In apertura di secondo tempo Tempesti sporca la percentuale croata con l’uomo in più e Figlioli pareggia con una sassata a 2’38”. I biancorossi tornano avanti con Sukno in superiorità, poi falliscono la quinta opportunità, così come gli azzurri, che subiscono anche la controfuga di Garcia Gadea per il meno 2 a 5’34”. L’Italia però non molla e, come in precedenza, pareggia in un minuto con Bodegas e Di Fulvio e con Tempesti protagonista in inferiorità e in un’azione di uno contro zero.

In avvio di terzo tempo Bodegas viene ostruito al momento di deviare in rete in superiorità, ma ci pensa Figlioli con un tiro all’incrocio a dare il primo vantaggio all’Italia, avanti 6-5 a 1’20”. La difesa azzurra tiene due volte con l’uomo in meno; poi è bucata dalla conclusione dalla distanza di Garcia Gadea, che interrompe il break di 3-0, e dall’inserimento di Sukno per il 7-6 croato a 5’54”, che diventa nuovo più 2 con Setka che trasforma la nona superiorità dopo quattro neutralizzate. L’Italia potrebbe accorciare prima del nuovo sprint, ma non sfrutta il nono uomo in più con coda velenosa per un contatto dubbio tra Aicardi e Fatovic.

Gli azzurri conquistano anche la quarta palla al centro, ma è Vukicevic a segnare il più 3 da lontano. Un errore per parte in superiorità non cambia la distanza, ma il tempo passa finché Renzuto Iodice non trasforma il 4 su 11 con l’uomo in più per il 9-7, cui seguono in rapida sequenza il gol di Garcia Gadea a uomini pari e la replica di Aicardi in più per il 10-8 a metà parziale. Intanto Volarevic sostituisce Tempesti tra i pali. L’Italia non molla e Renzuto Iodice firma il meno 1 con la terza superiorità consecutivamente trasformata a 5’10”, mentre Macan lascia la partita per limite di falli. Però Buslje ricaccia indietro l’Italia a 5’50” in più per l’11-9. Nell’ultimo minuto il Settebello gioca la quattordicesima superiorità, ma non la trasforma. In controfuga Garcia Gadea scrive la fine: 12 a 9.

Il tabellino:
Croazia – Italia 12-9
(Parziali: 3-2, 2-3, 3-1, 4-3)
Croazia: Bijac, Macan, Fatovic, Loncar, Jokovic, Buljubasic, Vukicevic 1, Buslje 1, Sukno 4, Krapic, Setka 2, Garcia Gadea 4, Marcelic. All. Tucak.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 1, Gitto, Figlioli 2, Presciutti, Mirarchi, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice 3, Bodegas 1, Aicardi 2, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Stavridis (Gre) e Schwartz (Isr).
Note. Usciti per limite di falli Macan a 4’00” e Bertoli a 5’28” del quarto tempo. Superiorità numeriche: Croazia 5 su 11 più 1 rigore segnato, Italia 6 su 14.

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