Intervista

Branduardi a Loano si racconta a IVG.it e ricorda le sue origini liguri: “Amo questa terra”

Il cantautore a tutto campo sulla musica, il concerto loanese e la sua carriera

Loano. Uno degli artisti e cantautori italiani più poliedrici ed eclettici aprirà questa sera la stagione musicale al Giardino del Principe di Loano: Angelo Branduardi, con una carriera quarantennale, sarà il grande protagonista del concerto in programma alle ore 21:00.

Artista versatile, Branduardi ha da tempo abituato il pubblico ad una proposta artistica dal vivo sempre nuova. La scaletta sarà ricca e varia. Saranno riproposti brani “ricercati” e i grandi successi di Branduardi, reinterpretati privilegiando il sentire con l’anima, chiedendo appunto allo spettatore di riempire lo spazio lasciato libero. Come dice Angelo: “Il bello di suonare in due sta nel cercare di suggerire più che imporre”. Come in una romantica domanda dei musicisti allo spettatore: “Vuoi invitarci a casa tua? Vuoi lasciarci entrare? Grazie e buon concerto!”.

IVG.it lo ha incontrato durante le ultime prove. “Genova e la Liguria è una terra che mi ha adottato e che continuo ad amare: vivevo nei vicoli genovesi, in vico della Maddalena, assieme ai miei genitori, ma ho passato una infanzia felice, nonostante le difficoltà di allora del quartiere, tra contrabbandieri e prostitute: io mi consideravo un Principino e mia madre non ha mai chiuso la porta di casa a chiave, nonostante sotto di noi ci fossero due fratelli che entravano e uscivano dalla galera” racconta Branduardi, che all’età di tre mesi si trasferì nel capoluogo ligure, un genovese e ligure fin dalla nascita, quindi, e che si è poi diplomato al Conservatorio di Genova all’età di soli 16 anni.

“Suonavo continuamente nei vicoli e quando ogni anno facevo il saggio tutto il quartiere si trasferiva a sentirmi in piazza Manin: una sensazione bellissima…” ricorda Branduardi.

angelo branduardi

Nonostante gli anni siano passati ai concerti di Branduardi non mancano anche le nuove generazioni, affascinate dalle sue canzoni e dalla sua musica: “Il mio genere musicale, dal folk al progressive, è stato ed è certamente di nicchia, ha avuto un suo successo commerciale ma rimane di nicchia, una nicchia nella quale sono felice possano esserci i più giovani”.

“L’ho definita musica esoterica? Magari una espressione esagerata ma il messaggio passa attraverso i sensi che non usiamo: non è che ascolti e che tocchi, ma la musica è la più astratta tra le arti e per quello si avvicina all’esoterismo” aggiunge ancora il cantautore.

Branduardi si presenterà al pubblico loanese con uno spettacolo acustico “Concerto in due”, insieme all’amico, compositore e arrangiatore polistrumentista Maurizio Fabrizio: “Siamo due amici da tanto tempo, suono bene anche con il gruppo…Tuttavia questa sera siamo pronti a ritrovare e riscopre le nostre alchimie musicali che mi auguro possano appassionare il pubblico”.

E nel giorno del mega-concerto a Modena di Vasco Rossi, con oltre 220 mila persone, il cantautore non rinuncia ad una riflessione: “Mai come oggi c’è voglia di live e di musica dal vivo, nell’era dei media, di internet e dei social credo che il disco non freghi più niente a nessuno, il Cd come lo intendiamo noi è ormai un pezzo da collezione”.

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