A norma

“Vista-red” al passaggio a livello di Borgio, cartello ok: il Garante dà ragione alla polizia municipale

Il caso era stato sollevato da un signore di Spotorno che aveva presentato un ricorso al Garante della Privacy

Borgio Verezzi. Il Garante della Privacy dà ragione alla polizia municipale di Borgio Verezzi: il ricorso presentato da un signore di Spotorno, che si era visto recapitare una multa a seguito del passaggio con il rosso avvenuto nel novembre scorso al passaggio a livello e immortalato dalla “vista-red” (installata con il sistema di telecamere presenti all’incrocio sull’Aurelia), non è risultato legittimo.

Il signore, nel suo ricorso al Garante, lamentava infatti l’illegalità del segnale stradale di preavviso del sistema di rilevamento “vista-red”, girato rispetto al senso di marcia, ritenendo quindi illegittima la violazione contestata dai vigili urbani di Borgio Verezzi.

Dopo la segnalazione il Garante aveva anche chiesto spiegazioni al Comune per il posizionamento del cartello: tra l’altro, in passato, non erano mancate discussioni sul funzionamento del meccanismo di rilevazione di possibili infrazioni commesse, in particolare per la brevissima durata del semaforo giallo. Tuttavia, per il Garante, gli avvisi sono in regola e la contestazione del signore è stata respinta.

Tra il passaggio con il semaforo rosso oggetto della violazione e la foto del cartello definito “illegale” erano trascorsi due mesi, con il comando della polizia municipale che aveva fornito ampia e dettagliata documentazione sulla segnaletica di informazione, regolarmente posizionata: in quell’occasione, quindi, il posizionamento errato del segnale poteva essere dovuto solo a condizioni atmosferiche avverse, vibrazioni, manomissioni o comunque cause eccezionali che non andavano ad inficiare la regolarità di una contestazione per la violazione, “certamente tra le più gravi e pericolose a prescindere dal posizionamento di un cartello che indica il rilevamento elettronico” affermano dal comando dei vigili urbani di Borgio Verezzi.

In conclusione, il Garante della Privacy ha ritenuto non esserci gli estremi di una violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali, ritenendo pertanto corretto l’operato della polizia locale di Borgio Verezzi.

“Ritengo un diritto dei cittadini informarsi e un dovere del comando applicare la normativa: generare invece dubbi senza fondamento o fare illazioni sull’operato della polizia municipale, come nel caso in questione, è semplicistico e populista” afferma il comandante della polizia municipale di Borgio Verezzi Giovanni Bozzo.

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