Regione. “Non passa giorno ormai senza assistere alle sacrosante proteste dei Vigili del Fuoco che hanno annunciato, per il prossimo 30 giugno un nuovo corteo di protesta contro i tagli indiscriminati su mezzi, risorse e personale. È passato ormai oltre un mese dallo sciopero del 17 maggio e da Toti sono arrivati solo silenzi”. La critica viene da Alice Salvatore e Marco De Ferrari, rispettivamente consigliere regionale e portavoce del MoVimento 5 Stelle Liguria.
“Che fine hanno fatto gli impegni presi dalla Giunta con i nostri continui ordini del giorno sui Vigili del Fuoco? Cos’hanno fatto in tutto questo tempo? Hanno mai incontrato i ministri come dovrebbe fare un serio Governo regionale? Toti ha mai sollevato il problema in Conferenza Stato-Regioni? La triste realtà è che il presidente della Regione conti poco o nulla e non sia minimamente in grado di far pesare la voce della Liguria a Roma”, sono le affermazioni dei due esponenti.
“La convenzione è un cerotto su un’emorragia ormai incontrollabile: sovraccarica di lavoro i Vigili del Fuoco già presenti senza potenziare gli organici, il vero e più importante problema per un corpo ridotto in Liguria a 1 vigile del fuoco ogni 15mila abitanti, contro la media europea di 1 a 1000”, proseguono.
“Con un ulteriore ordine del giorno in Regione il MoVimento 5 Stelle ha chiesto l’istituzione di una commissione regionale permanente grandi rischi, una seria mappatura della rete idrica regionale e di attivarsi presso il Ministero dell’Interno per mettere in discussione il progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali drl Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco firmato da Alfano nel 2014 – dichiarano ancora i ‘grillini’ – L’ordine del giorno va subito calendarizzato e approvato in Consiglio in tempi rapidi. Servono risposte immediate e concrete a quella che è a tutti gli effetti un’emergenza permanente”.
“Se siamo arrivati fino a questo punto, è chiaro che manca la volontà politica di risolvere il problema. Se Toti impiegasse tempo, energie e risorse per dare risposte alle reali necessità del territorio, anziché dedicarsi a fare campagna elettorale per i suoi pupilli, forse non ci ritroveremmo nella situazione drammatica in cui siamo oggi”, concludono Salvatore e De Ferrari.