Lettera al direttore

Chiarimento

Precisazioni dell’avvocato dei due dipendenti licenziati da Ata

Il legale ha chiesto di pubblicare l'intervento per "dovere di verità" dopo alcune affermazioni poco precise del consigliere comunale Pongiglione

tribunale savona

In qualità di membro del collegio difensivo che ha assistito i lavoratori Dario Lavagna e Luigi Cavaliere nei due noti procedimenti giudiziari davanti al Tribunale di Savona conseguenti ai licenziamenti loro intimati da ATA s.p.a. per giusta causa, preso atto delle dichiarazioni rese da Pongiglione Daniela (Noi per Savona) agli organi di stampa, ritengo opportuno – nell’interesse dei miei assistiti e, soprattutto, per dovere di verità – fornire le seguenti precisazioni:

– destituita di fondamento è l’affermazione secondo cui entrambi i lavoratori sono stati integrati da ATA s.p.a.: ed, infatti, mentre il signor Lavagna Dario, prestando attività lavorativa presso altro datore di lavoro, si è dichiarato disponibile a rinunciare al reintegro in prima istanza richiesto, solo il signor Cavaliere Luigi è stato reintegrato;

– le parti in causa hanno deciso di definire bonariamente entrambe le procedure sulla base di articolare riflessioni: è bene, però, evidenziare come – per quanto riguarda il lavoratore Lavagna Dario – il procedimento fosse ancora alla fase introduttiva della fase sommaria, la quale non era stata neppure istruita con l’assunzione delle testimonianze ammesse e, quindi, alcun provvedimento (neppure provvisorio) era stato emessao dal Giudice del Lavoro. Situazione differente, invece, per quanto riguarda il lavoratore Cavaliere Luigi: in questo caso, infatti, la fase sommaria (del c.d. Rito Fornero) si era conclusa con un provvedimento provvisorio di rigetto il quale è stato, però, immediatamente impugnato dal lavoratore dando l’avvio al vero procedimento a cognizione piena. Solo in questa fase il lavoratore ha potuto ulteriormente articolare le proprie difese tese a dimostrare l’illegittimità del licenziamento: ATA s.p.a., preso atto delle difese del lavoratore e della nuova documentazione versata in atti, ha rivisto la propria posizione, dichiarandosi disponibile al reintegro. Onde per cui nessuna “ordinanza con cui il tribunale di Savona avrebbe detto no all’ammissibilità del ricorso dei due lavoratori è stata sospesa” come erroneamente ed inopportunamente dichiarato dalla Daniela Pongiglione agli organi di stampa.

Questa è la verità dei fatti che emerge pacificamente dalle carte: in mancanza di accordo tra le parti, le due causa sarebbero sicuramente proseguite non solo nanti il Tribunale di Savona (con tre fasi procedimentali ancora da espletare) ma anche in Corte di Appello ed, eventualmente, in Corte di Cassazione, se necessario.

Entrambi i lavoratori, infatti, sono sempre stati determinati ad andare fino in fondo – anche utilizzando i tre gradi di giudizio – affinchè l’illegittimità dei due licenziamenti subiti fosse accertata giudizialmente: con il passare del tempo, visto il nuovo impiego medio tempore trovato da Dario Lavagna e la disponibilità di ATA s.p.a. a reintegrare il dipendente inizialmente estromesso, si è ritenuto preferibile trovare un accordo, anche al fine di evitare ulteriori strascichi giudiziari che non avrebbero permesso di concludere le due vicende in tempi brevi, con sicuro aggravio di costi che sarebbe stato significativo per entrambe le parti.

Avv. Alessandro Ferraro

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