Lettera al direttore

Lettera aperta

L’USEI si pronuncia per Legge di Cittadinanza Italiana

Si è ripreso a parlare di cittadinanza per figli degli stranieri, cosa non banale se si considera che una importante fetta della popolazione giovanile in Italia è il risultato dei vari boom immigratori che ci sono dati nel corso della storia di questo Paese. Non sono nemmeno banali il ruolo e l’importanza che questi nuovi cittadini (in molti casi apolidi) possono rappresentare per la crescita demografica di un Paese “vecchio” anagraficamente parlando come lo è l’Italia, e le conseguenti apporti economici che questa “nuova gioventù” provvede alle grandi masse di pensionati e al welfare in generale.

Noi dell’USEI (Unione di Solidarietà degli Ecuadoriani in Italia) cogliamo l’opportunità per pronunciarci sull’argomento e dire: BASTA!, sopratutto a quella classe politica che a nostro parere si dimostra nostalgica, cieca e scolorita, che ancora fa della “difesa” di assurdi e autodistruttivi principi la sua bandiera, la stessa bandiera che cerca irresponsabilmente di fare sventolare grazie al soffio di una, per fortuna, infinitamente inferiore massa umana che fa parte della popolazione di questo Paese, che purtroppo ancora rimane folgorata da questi demagogiche e squallide affermazioni delle loro leadership.

Secondo uno studio della Fondazione Leone Moressa su dati ISTAT, al momento in Italia sono circa 1 milione e 65 mila i minori stranieri, 634.592 i minori nati in questo paese da madri straniere dal 1999 a oggi, e moltissimi di questi ragazzi sono figli di genitori ugualmente stranieri che da tempo risiedono in questo territorio, che parlano l’italiano come la propria madrelingua, che in molti casi hanno già frequentato almeno un ciclo scolastico, che sentono l’Italia come la loro propria terra, per cui demandiamo A CHI HA LA RESPONSABILITÀ STORICA, di lasciar perdere questi assurdi pretesti e unirsi a noi che vogliamo una nuova Italia, più forte, moderna e intraprendente, che metta, stranieri e nuovi italiani, nella possibilità di dare il nostro contributo per realizzare il proposito.

L’USEI, è un’associazione creata da immigrati ecuadoriani, una comunità con oltre 90.000 persone in tutto il territorio, che ormai vivono e si sentono pienamente integrati e che vogliono per i propri figli nati in Italia, come anche per i figli degli altri stranieri, la possibilità legale di rimanere in questa terra, accolti dal senso di appartenenza che la nuova legge dovrebbe legittimare.

Noi dell’USEI chiediamo alla collettività di rendersi conto di qualcosa che è sotto gli occhi di tutti e di cui siamo convinti; oggi il mondo è ogni giorno sconvolto dalle sanguinose dimostrazioni di odio giustificato da certi “preconcetti” religiosi e politici, attacchi terroristici legati al fondamentalismo islamico o ad altre correnti di oltre frontiera ma che in Italia per fortuna, ad oggi non è arrivata, per cui questo rischio non è da noi percepito, ma questo non solo lo si deve ad un eccellente lavoro di intelligence, bensì, al contributo di una parte importante della popolazione di questo Paese, che ancora nonostante certi distruttivi e demagogici messaggi politici, credono e coltivano una autentica cultura solidale, dove l’essere umano viene messo in prima linea, e questo lo si deve: alla scuola, che alimenta fra i suoi allievi un grande senso di mondialità come ricchezza culturale; ai vari enti pubblici e privati, che vedono nello straniero parte del loro stesso impegno e della propria responsabilità amministrativa e sociale; nei cittadini delle grandi e piccole città, che hanno imparato che la convivenza multiculturale è una grande risorsa per prosperare insieme, per cui possiamo affermare che in Italia non esiste quella segregazione etnica o razziale, che è molto evidente in paesi come la Francia o l’Inghilterra, la stessa che fa crescere non soltanto lo scontento sociale ma anche la rabbia e il risentimento che poi si traducono in tragedia.

Infine, chiediamo che urgentemente venga approvata la nuova legge sulla cittadinanza ancora in discussione, per far sicché noi possiamo avere quell’Italia giusta e solidale che auspichiamo, impegnata con la crescita di una nuova umanità.

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