Domande

Waterfront di levante, i Verdi savonesi: “Progetto in parte condivisibile, ma perchè ancora cemento?” fotogallery

Danilo Bruno pone due temi: "Perché lasciare che a dettare le scelte urbanistiche siano i privati? A che servono nuove case?"

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Savona. “Con un ‘colpo d’ala’, che ha in parte sorpreso pure la ‘sua’ maggioranza, il sindaco di Savona con il sostegno dell’Autorità Portuale di Sistema ha presentato insieme ai privati un progetto per il riassetto del ponente cittadino ovvero ‘la Margonara’. Non vogliamo qui intervenire nel merito della proposta, che contiene anche proposte in parte condivisibili, poiché attualmente essa è solo allo stadio di idea; vorremmo invece sollevare due temi, che ci stanno molto a cuore”.

Dopo Daniela Pongiglione e Cristina Battaglia, anche Danilo Bruno dei Verdi savonesi interviene a commentare il progetto di waterfront di levante presentato dal sindaco di Savona Ilaria Caprioglio. Un masterplan che al momento rappresenta soltanto un’idea (sebbene nata da un dialogo con i privati della zona) di come l’amministrazione vorrebbe che quell’area fosse ridisegnata; un progetto che ora viene “offerto” ai privati nella speranza di trovare soggetti interessati, in primis lo stesso Giovanni Gambardella (che al momento ha il via libera da parte del Consiglio di Stato per realizzare il “suo” porticciolo turistico).

Due, come detto, i temi su cui si concentrano i Verdi. Il primo: “Perché ancora una volta la città di Savona rinuncia a governare il territorio, ed in questo caso con il consenso dell’Autorità Portuale, per farsi dettare le scelte urbanistiche da privati? Continua il film già visto in anni di centrosinistra in cui il Comune ha praticamente rinunciato ad ogni idea di pianificazione territoriale?”. Il secondo: “A che servono i possibili duemila metri quadrati di spazi residenziali e commerciali? In una città che è piena di appartamenti costosi ed invenduti e dove sarebbe opportuno intervenire e riqualificare l’esistente a favore delle giovani coppie e delle famiglie a basso reddito ancora una volta assistiamo all’ennesima possibile ‘colata di cemento’ a favore di ceti benestanti e di reddito alto”.

“Perché allora per una volta non fermarsi dall’ennesima ipotizzata costruzione di appartamenti, che potrebbero rimanere invenduti lasciando però una traccia permanente sull’assetto costiero? – si chiede Bruno – Perché per una volta non considerare l’ipotesi di riduzione a zero del consumo del suolo? Perché non evitare l’ennesima lievitazione di esercizi commerciali quando la città ha raggiunto pesanti condizioni di saturazione nel settore con la chiusura di molti esercizi di vicinato? Venga a rispondere a queste brevi domande, dottoressa Caprioglio – conclude il portavoce dei Verdi – insieme all’Autorità Portuale (ognuno per la parte di propria competenza)”.

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