Calcio

Fabio Musso lascia la guida del Valleggia: “È stata una delle più grandi esperienze di vita mai vissute”

L'allenatore spiega la sua scelta, motivata da una visione differente dei programmi futuri rispetto alla società

valleggia
Foto d'archivio

Quiliano. Dopo sette anni alla guida della squadra, Fabio Musso non è più l’allenatore del Valleggia. È lui stesso, con una lettera aperta, a spiegare la scelta delle sue dimissioni, che arrivano al termine di un’annata positiva, trascorsa nelle posizioni di vertice della Seconda Categoria, nella quale i Purples sono arrivati vicini alla vittoria del campionato.

Da una parte, una società che manifesta ambizioni più elevate; dall’altra la volontà di mantenere un gruppo unito, al di là dei risultati. Due aspetti che non coincidono e che hanno portato il mister alla difficile decisione, spiegata con una lettera indirizzata ai suoi giocatori.

Le parole di Fabio Musso: “Nei giorni scorsi ho avuto la possibilità di venire a conoscenza, nella riunione di direttivo della società, dei programmi per il prossimo anno. Programmi ambiziosi e legittimi da parte della dirigenza che metteranno il Valleggia di fronte a nuove esigenze e scenari. Fin da quando ho preso in mano la guida tecnica della squadra, ormai la bellezza di sette anni fa, ho voluto con tutte le mie forze proporre un modo di pensare e fare calcio basato su valori che io ritengo fondamentali, non solo su un campo da pallone ma nella vita quotidiana“.

Il rispetto, la voglia di stare insieme non solo per giocare a calcio, la ricerca dell’uguaglianza, il costruire un ambiente sereno, essere seri senza prendersi sul serio: sono stati i cardini di questa grande avventura chiamata Valleggia, aspetti prioritari sul risultato sportivo, mai sottovalutato, ma considerato una conseguenza. Se siamo stati bravi a svolgere il ruolo di dirigenti e nel mio caso di allenatore lo dobbiamo in gran parte alle qualità umane di voi ragazzi che avete sposato fin da subito un’idea portandola avanti con dedizione e costanza riuscendo sempre a toglierci soddisfazioni sul rettangolo verde. Sono certo che non saremmo riusciti a farlo con un gruppo diverso. Questo è uno dei motivi che mi fa pensare a voi come amici e non come giocatori“.

Ci sono scelte legittime che sposano la voglia di progredire sportivamente, le posso capire e in una certa misura le condivido. Sono però realista e obiettivo nel ritenere che queste scelte portino ad un cambio radicale di scenario. E’ per questo che ho rassegnato le dimissioni da allenatore del Valleggia, non senza difficoltà perché in ballo ci sono rapporti umani e non solo sportivi. Ma sono convinto che questo cambio segni in maniera indelebile la chiusura del mio cerchio”.

Sono felice di chiuderlo con rapporti consolidati e sereni con tutti voi. Era un mio obiettivo ormai da anni. Mi dispiace non essere riuscito a regalarvi la gioia della vittoria del campionato, gioia che avreste meritato per tutto quello che ci avete messo. Così come ho il rimpianto di non aver costruito un possibile ‘dopo’ che potesse regalarci ancora momenti e percorsi da condividere. Sono convinto però che troveremo le strade per costruirli insieme in un prossimo futuro”.

La società sta lavorando ad un progetto che può regalare entusiasmo e prospettive. Ho la totale convinzione che quel progetto se vuole avere gambe salde e linfa vitale debba nutrirsi della splendida risorsa personale che siete voi ragazzi. Sono convinto che voi dobbiate esserne i protagonisti perché nessuno più di voi può continuare a portare avanti l’idea Valleggia. Se mi sarà concessa la possibilità di farlo avrei piacere di restare nel consiglio della società per portare queste mie convinzioni sul tavolo della discussione e delle scelte per il futuro”.

Mi piace pensare che sette anni fa qualcuno abbia buttato un sasso nello stagno da dove sono partiti cerchi concentrici che si allargano portandosi appresso la testimonianza di chi ha vissuto una esperienza che non è stata, non è e non sarà mai come le altre. Voi l’avete vissuta appieno, riuscirete a trasmetterla a vostra volta regalandomi una soddisfazione inestimabile. Per me è stata una delle più grandi esperienze di vita mai vissute. Non ho bisogno di fare ringraziamenti, voi tutti sapete quanto vi devo e quanto vi sono riconoscente”.

“Di solito una lettera del genere si chiuderebbe con un forza Valleggia. Ma il Valleggia c’era e ci sarà dopo di noi. Noi siamo i Purples e vi assicuro che sarò sempre in prima fila a tifare per ognuno di voi, sul campo così come nella vita. Buon tutto ragazzi, ci vediamo presto”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.