Il lutto

Alassio piange Giancarlo “Reba” Rebagliati, tifoso da sempre del Genoa

Era ricoverato al Santa Corona di Pietra Ligure, a stroncarlo un male che non perdona

giancarlo rebagliati

Alassio. Il Genoa nel cuore, il sangue rossoblù che gli scorreva nelle vene e il sorriso stampato sulle labbra in ogni occasione. E così che lo vogliono ricordare gli amici, quelli veri, che lui ripagava con una pacca sulla spalla e una bevuta non appena lo s’incrociava per le vie della cittadina del Muretto. Lo piangono in tanti ad Alassio Giancarlo Rebagliati, “Reba” per gli amici. Aveva 49 anni. Un male che non perdona lo ha stroncato durante un breve ricovero all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure nella disperazione di tanti amici che non lo hanno lasciato neppure per un minuto in quell’incubo che speravano tutti potesse trasformarsi in un miracolo. (Nell’immagine è in basso ed era stato fotografato per il calendario E’ Clay di Alassio ndr)

Una persona amata e stimata con una passione sfegatata per il “vecchio balordo” che aveva tifato fino all’ultimo. Partiva per Marassi per vedere il Grifo o restava al bar con gli altri tifosi della squadra genovese con quella grinta che lo contraddistingueva. Si arrabbiava nelle partite più difficili, gioiva quando i rossoblù vincevano con le “grandi”. Era lui, era “Reba”.

In questi giorni di ricovero in ospedale gli sono state vicine persone a lui care. Ognuna di loro veniva ricambiata col quel sorriso più unico che raro e con una parola semplice che continuava a ripetere: “Ci vediamo ad Alassio”. Invece le sue condizioni sono peggiorate col passare dei giorni fino alla tragedia che ha lasciato senza fiato praticamente tutta Alassio. “Reba”, un tifoso di lungo corso, con il Genoa nel cuore, la sua voglia di vivere la vita a modo suo, con la battuta sempre pronta in ogni occasione. In tanti sono rimasti senza parole ad Alassio dopo aver saputo del dramma che ha colpito la sua famiglia. Il funerale di “Reba” sarà celebrato giovedì 4 maggio alle 15 nella chiesa dei Frati Cappuccini.

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