L'interrogatorio

Savona, patteggiano i pusher dei “vip”: dovevano rispondere di centinaia di cessioni

I due nordafricani, fermati con 92 grammi di hashish, secondo i carabinieri avevano tra i loro clienti insospettabili professionisti

cocaina

Savona. Nell’ottobre scorso erano finiti in manette con l’accusa di essere i responsabili di centinaia di cessioni di sostanze stupefacenti sotto la Torretta, anche a clienti della Savona bene. Questa mattina i pusher “dei vip”, Saad Naji, 27 anni, e Youssef El Kabbouri, di 35, hanno patteggiato davanti al gip Maurizio Picozzi: il primo una pena di tre anni e otto mesi e 16 mila euro di multa, mentre il secondo tre anni, sette mesi e 10 giorni e 12 mila euro di multa.

I due nordafricani, che ora sono entrambi agli arresti domiciliari, erano finiti nei guai al termine di una lunga attività investigativa dei carabinieri di Savona che li avevano monitorati per quasi otto mesi documentando decine e decine di incontri coi clienti. Proprio dopo una cessione di stupefacenti i due erano stati fermati e perquisiti: erano saltati fuori 92 grammi di hashish, ma anche ottomila euro in contanti e così era scattato l’arresto in flagranza. Qualche giorno dopo, mentre erano ancora in cella, Naji ed El Kabbouri erano stati poi raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti gli episodi dei mesi precedenti.

Secondo l’accusa, i due nordafricani rifornivano di droga numerosi clienti tra cui anche professionisti savonesi. Dall’esame dei contatti ritrovati sui telefoni cellulari della coppia di pusher erano infatti spuntati i nomi di insospettabili clienti tra cui imprenditori, commercianti, ingegneri e anche un paio di avvocati. Oltre ad avere una clientela piuttosto ampia e variegata – sempre secondo la Procura – la coppia era in grado di offrire anche diversi tipi di stupefacente, dall’hashish alla cocaina.

Dagli accertamenti dei militari, coordinati dal pm Chiara Venturi, era emerso che la coppia di pusher era particolarmente prudente: non uscivano mai con grossi quantitativi di droga, ma soltanto con quella da consegnare ai singoli clienti. Grazie ad una minuziosa attività investigativa i militari erano però riusciti a raccogliere prove evidenti dell’attività illecita dei due marocchini.

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