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I liguri sul Titanic: il cameriere di Calice Ligure che parlava tre lingue

Lo Zibaldone è la rubrica di curiosità di IVG: ogni mercoledì storia, cultura, aneddoti, riflessioni e scoperte della nostra provincia

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Lo Zibaldone è la rubrica di IVG su storie, racconti, aneddoti e scorci culturali della nostra provincia, curata da Sara Sacco.
Storie… storie… quante storie da raccontare: alcune si scoprono casualmente, altre affiorano prepotenti durante appassionanti ricerche, e poi aneddoti, ispirazioni, pensieri e parole…

Non tutti sanno che…

E’ passato oltre un secolo ma l’anniversario di questo triste fatto di cronaca viene ricordato ogni anno ripercorrendo la vita di persone più o meno note, ricostruendo le memorie dei personaggi coinvolti, ritrovando nuovi reperti… si parla anche di un prossimo giro turistico a bordo di un sommergibile!

La tragica notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912 il transatlantico Titanic, partito dal porto di Southampton in Inghilterra con 2358 passeggeri a bordo per il suo primo viaggio inaugurale verso New York, affonda dopo essere entrato in collisione con un iceberg nelle gelide acque dell’Atlantico del Nord, lasciando solo 705 superstiti.

Come rievocano alcuni oggetti recuperati ed attualmente esposti nella mostra intitolata “Titanic. The Artifact Exhibition” allestita a Torino fino al 25 giugno, a bordo ci sono anche una trentina di italiani, sia passeggeri che membri dell’equipaggio, imbarcati come camerieri, assistenti, sommelier e maggiordomi, nonché due direttori del ristorante.

Non tutti sanno che… tra le vittime si hanno notizie anche dei liguri Antonio Battista Allaria, un ragazzo di 22 anni originario di Molini di Triora, un aiuto cameriere del ristorante à la carte, ed Emilio Santo Attanasio Poggi di 26 anni, originario di Calice Ligure, un cameriere di classe E.

A soli 17 anni Antonio Battista va all’estero per cercare fortuna, si imbarca sulla nave gemella Olympic prima di salire sul Titanic e svanire per sempre… fino a quando nel 1998, grazie all’omonimo film e a internet, i suoi familiari scoprono che il parente era stato sepolto nel cimitero di Halifax, città della Nuova Scozia, in Canada.

Emilio nasce il 10 dicembre 1883 dal calderaio Giuseppe e da Angela Sambarino. A 28 anni lascia Calice Ligure per inseguire il sogno di lavorare su quella nave. Ragazzo intraprendente, conosce tre lingue e deve superare una dura e severa selezione per poter lavorare come cameriere del ristorante della prestigiosa nave, superando concorrenti di altre nazionalità. Finalmente il 2 aprile 1912 si imbarca sull’inaffondabile piroscafo per una paga di 3 lire sterline e 10 scellini a viaggio… ma quell’iceberg infrange le prospettive del suo futuro.

Dopo essere stato recuperato dalla nave Mackay-Bennet, il corpo fu sepolto nel cimitero di Fairview di Halifax, l’8 maggio 1912, dove si trova tutt’ora. Il registro del cimitero canadese riporta alcuni suoi dati:
• capelli: neri e ricciuti
• abbigliamento: impermeabile rossiccio, completo nero, scarpe nere di cuoio verniciate, maglia intima, nessuna camicia, mutandoni;
• effetti: chiavi, cavatappi, moneta costituita da 17 scellini e 3 pence e mezzo;
• professione cameriere.

A suoi familiari di Calice furono recapitati, insieme alla lettera in inglese della compagnia di navigazione White Star Line che ne annunciava la sciagura, alcuni effetti personali tra cui il cavatappi che veniva dato in dotazione ai camerieri.

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