Fenomeno in crescita

House sharing, un savonese su quattro è pronto a condividere la propria casa

Le paure più diffuse: ospitare persone maleducate e poco rispettose (83%) e perdere la propria privacy (50%)

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Savona. Una fonte di guadagno, ma anche un’occasione per conoscere gente nuova e stringere amicizie. Soprattutto, un modo alternativo di vivere la propria casa, specialmente nei periodi di vacanza. Perché l’house sharing, che all’estero è un fenomeno in continua crescita, sta ormai entrando anche nelle corde dei savonesi, che, come tutti gli italiani, sono invece da sempre molto legati alle loro mura domestiche.

Secondo quanto emerge dall’ultima ricerca1 dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni, infatti, un savonese su quattro (il 24%) si dice pronto a condividere la propria casa con nuovi ospiti, mettendo in comune spazi e ambienti. Il dato è ancor più di rilievo se si considera che la casa resta ancora oggi il luogo per eccellenza della loro intimità, quello in cui ci si sente sereni e rilassati (67%), ma anche un bene affettivo (58%).

Se da un lato, dunque, una fetta importante di savonesi guarda con interesse all’house sharing, sono ancora numerosi quelli restii ad aprire la propria porta agli estranei (75%). Le ragioni? Il 42% non si fida di chi può entrare in casa, mentre un ulteriore 33% afferma categoricamente di non essere intenzionato a condividere la propria abitazione con nessuno al di fuori della famiglia.

Favorevoli o meno che siano, i savonesi ammettono che non sia facile condividere la propria casa con ospiti che non si conoscono: l’83%, infatti, teme di ospitare persone maleducate e poco rispettose, mentre il 50% ha paura di perdere la propria privacy.

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