L'idea

Toti contro i “furbetti” del cartellino: “Doppiamente ladri”. E propone: “Introduciamo impronte digitali”

Il presidente della Regione Liguria ha avanzato l'ipotesi di un sistema "a prova di imbroglio" nel corso della trasmissione Domenica Live

cartellino timbro badge

Liguria. “Non chiamiamoli ‘furbetti del cartellino’, ma ladri”. Il duro attacco sul tema dei dipendenti pubblici che “imbrogliano” sull’orario di lavoro è stato affrontato ieri dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ospite della trasmissione Domenica Live.

“Ladri due volte – ha attaccato Toti – perché pagati per un lavoro che non fanno e ladri di speranze: il loro posto potrebbe infatti andare a uno di quel 40% di giovani disoccupati. Perché nel privato chi è bravo viene premiato e chi non fa nulla viene espulso dal circuito? Anche nella pubblica amministrazione bisogna premiare chi ha comportamenti virtuosi e punire chi non fa nulla. Chi gioca con il telefonino in ufficio non è diverso da chi timbra e se ne va, rubano sempre tempo e soldi pubblici”.

Nel corso della trasmissione Toti ha anche lanciato una proposta di possibile soluzione: “Come si fa? Introduciamo le impronte digitali al posto del badge, affinché non si possa più timbrare per altri. Si può fare. Noi lavoreremo per introdurre il sistema in Liguria”. La proposta è stata poi postata anche sulla sua pagina Facebook raccogliendo centinaia di likes e decine di condivisioni.

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