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Primarie Pd, nasce a Savona il comitato pro Orlando: “Serve un partito che tenga insieme le persone”

"Riteniamo che da segretario Orlando possa cambiare alcune modalità di funzionamento del partito"

Savona. E’ stato presentato questa mattina, nella sede del Partito Democratico di Savona, il comitato “pro Orlando”, che sosterrà la candidatura del ministro Andrea Orlando quale segretario del Pd alle primarie del partito che si terranno il prossimo 30 aprile.

Al debutto del comitato erano presenti il deputato Dem Anna Giacobbe, l’ex assessore ai servizi sociali di Savona Isabella Sorgini, la sua ex collega delegata alla cultura Elisa Di Padova, l’ex sindaco di Millesimo Mauro Righello e, tra i giovani, Giulia Benzo e Giulia Viola.

A spiegare le ragioni che hanno portato alla nascita del gruppo è l’onorevole Giacobbe, che spiega: “Siamo un gruppo di persone che ha deciso di sostenere Andrea Orlando quale segretario del Partito Democratico. E’ una scelta che speriamo possano fare anche altri elettori del Pd il prossimo 30 aprile. Riteniamo che da segretario Orlando possa cambiare alcune modalità di funzionamento del partito: abbiamo bisogno di un Pd che tenga insieme le persone, che le faccia lavorare insieme, che esprima con la società un rapporto più fecondo di quanto non abbia fatto in questi anni. E poi dobbiamo fare scelte che riguardano il contenuto. Dobbiamo ritrovare l’idea dell’uguaglianza come tratto fondamentale sul quale ricostruire una parte delle nostre politiche”.

Dall’esterno, si potrebbe pensare che i sostenitori di Orlando vogliano “rottamare” chi, qualche anno fa, si era presentato proprio come rottamatore e cioè l’ex primo ministro (e segretario uscente del Pd) Matteo Renzi. Magari per divergenze nel modo in cui l’ex capo del governo ha portato avanti il proprio incarico anche all’interno del partito. Invece le cose non stanno proprio così: “Noi abbiamo governato bene – dice Giacobbe – Io sono convinta di questo. Nonostante ciò le persone si sono allontanate. Noi dobbiamo interrogarci su questo. Lo hanno fatto i giovani, lo hanno fatto le persone che stanno peggio. Noi vogliamo essere il partito di queste persone, anche di altri, ma anche di queste persone”.

Comitato Orlando Savona

“La posizione di Orlando e nostra non è contro Renzi – aggiunge il deputato – Vogliamo cambiare il modo in cui il partito funziona, per tenere dentro tutti, in modo che chi è arrivato da esperienze precedenti o è arrivato direttamente nel Pd possa ritrovarsi in un partito in grado di rispondere alle proprie attese, che possa fare cose buone per le persone. Io sono stata alle regole d’ingaggio, ho condiviso molte iniziative e progetti quando non li ho condivisi l’ho detto chiaramente. Sono stata ad una disciplina perché penso che questa cosa abbia senso. Credo che si debba riflettere sul fatto che anche buone norme non hanno ricucito uno strappo che c’è comunque tra le persone e chi fa il mio mestiere. Io di questa cosa mi rendo conto e bisogna che tutti se ne rendano conto”.

Comitato Orlando Savona

Giulia Viola, portavoce dei Giovani per Orlando e segretario comunale della giovanile di Savona, fa eco: “Abbiamo sposato la causa di Orlando perché riteniamo che la sua proposta riguardi tematiche e questioni stanno molto a cuore ai giovani. Ad esempio le disuguaglianze sociali: stiamo assistendo ad una crisi dei valori particolarmente profonda e che sta provocando lacerazioni estremamente importanti, che devono essere sanate”.

Il Pd appare molto frammentato. Per qualcuno, parte di questa frammentazione è nata proprio in Liguria, dove si è consumata la rottura insanabile tra Raffaella Paita e Sergio Cofferati. Riunire il gruppo sarà difficile: “E’ vero, non c’è coesione. Ma questa va ricercata attraverso una discussione profonda, non solo all’interno del partito ma anche fuori. Occorre capire quali siano i punti di incontro tra i diversi orientamenti e cercare di creare una mediazione. Per unire il paese occorre avere un Pd forte ed unito”.

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